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Trovato morto dopo 7 mesi, un fratello e i colleghi ai funerali del giornalista Pier Attilio Trivulzio

Un fratello, una nipote e pochi colleghi hanno preso parte ai funerali del giornalista Pier Attilio Trivulzio, trovato morto dopo 7 mesi nella sua casa di Novara. Nessuno fino a pochi giorni fa ne aveva reclamato la salma.
A cura di Chiara Ammendola
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Pier Attilio Trivulzio
Pier Attilio Trivulzio

Si sono tenuti a Novara, lì dove ha vissuto per anni e dove è stato trovato morto dopo mesi dal suo decesso, i funerali di Pier Attilio Trivulzio, il giornalista dimenticato come ha scritto qualcuno. Presenti pochi colleghi, un fratello e una nipote, per l'ultimo saluto a Pat, così come la chiamavano tutti, nella cappella del cimitero di Novara.

Un addio amaro quello al giornalista monzese morto a 83 anni, ma il cui corpo è stato ritrovato dopo 7 mesi lo scorso 16 marzo. Mummificato nel suo appartamento di Novara. Dimenticato perché con il passare degli anni Pat si era allontanato da tutti, sembra, e i rapporti con familiari e amici erano ormai ridotti all'osso, tanto che per settimane nessuno ha reclamato la salma e l'organizzazione dei funerali era stata affidata ai volontari della mensa dei frati dove Trivulio andava a mangiare.

Sulla bara, i colleghi hanno lasciato un taccuino, una penna e il pass dell'autodromo di Monza, in ricordo della sua passione per i motori che lo aveva portato a diventare un pilota ma soprattutto un giornalista esperto. “Ci raccontava di essere a Parma – dicono alcuni colleghi di Monza – fino a qualche anno fa provavamo a contattarlo. Poi ha spento il cellulare. Non sapevamo fosse a Novara”.

I parenti, i pochi presenti al funerali, raccontano di aver provato a mettersi in contatto con lui ma di non aver mai ricevuto risposta. Qualche giorno fa si sono offerti di farsi carico dei funerali, come spiegato dal proprietario delle pompo funebri Mittino: “Dopo due mesi questa situazione si è risolta. Ora Trivulzio potrà riposare in pace”.

Come riportato dal Corriere della Sera il figlio Fabio, che non ha partecipato ai funerali per impegni presi in precedenza, ha raccontato di non sapere nulla della sepoltura: “Non sono stato avvisato – dice – non ci siamo mai frequentati. I miei si sono separati molti anni fa e con lui non ho mai avuto rapporti. Stavamo decidendo con i fratelli di mio padre che cosa fare. Non potevamo portarlo a Monza e nemmeno qui. Ma non sapevamo ci fosse una data per la sepoltura e nemmeno fosse destinato alla fossa comune. Decideremo come muoverci”.

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