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Baby gang pesta due 20enni davanti al bar e li minaccia su Instagram: “Li pregavamo di non ucciderci”

Sono stati individuati dalle forze dell’ordine dopo mesi di indagini per un pestaggio avvenuto davanti a un bar di Scandiano. Ai domiciliari un 28enne a capo della gang e due 19enni. Coinvolti anche due minorenni in concorso.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Presi a calci e pugni sotto la fotocamera di un cellulare a poca distanza dalla movida di un bar di Scandiano. Ora i carabinieri hanno individuato i responsabili della grave aggressione ai danni di due ventenni lo scorso 15 gennaio. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, la baby gang era "guidata" da un giovane di 28 anni di Casalgrande, attualmente agli arresti domiciliari.

Altre due misure cautelari con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e dimora notturno sono state emesse nei confronti di due 19enni, presunti responsabili del pestaggio e della rapina. Coinvolti anche altri due minorenni in concorso.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, i due 20enni erano usciti per trascorrere un sabato sera tra amici ed erano andati al bar di Scandiano. Qui, dopo un diverbio con il gruppo, sono stati aggrediti, rapinati e filmati con un cellulare. Il branco non si sarebbe fermato neppure davanti alle preghiere dei due giovani, minacciati anche con una bottiglia di vetro rotta.

A mettere in fuga il gruppetto, un residente della zona che dopo aver udito le urla è intervenuto per allontanare la baby gang e chiamare le forze dell'ordine.

"Pensavo di morire – ha raccontato uno gei giovani ai carabinieri – perché per le botte sono caduto a terra, ma nonostante questo hanno continuato a picchiarmi. Li ho anche supplicati di smettere, ma non c'è stato niente da fare".

Stando a quanto riferito, nei giorni successivi i due ventenni sono anche stati minacciati tramite storie condivise su Instagram: il branco, infatti, non voleva che raccontassero quanto successo alle forze dell'ordine.

Fondamentali per risalire alle identità degli aggressori, le riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona che hanno immortalato i volti dei responsabili

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