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Zika, appello Onu: “Paesi colpiti autorizzino aborto”. Nove casi in Italia

L’appello dell’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein: consentire, nei Paesi colpiti dal virus Zika, l’aborto e la contraccezione.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE Sono nove i casi in Italia Ad oggi, sono in tutto nove i casi noti di contagio da virus Zika in Italia. Lo rende noto il direttore del dipartimento Malattie infettive parassitarie e immunomediate dell’Istituto superiore di sanità, assicurando che tutti i pazienti sono guariti e avevano contratto la malattia all’estero. L'ultimo caso è stato registrato a Roma dove il virus Zika è stato diagnosticato in una persona che ha soggiornato in Brasile nella seconda metà del mese di gennaio. Il paziente è stato curato all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani. Gli altri casi invece sono sttai segnalati tutti in veneto tra le province di Treviso, Padova, Vicenza e Venezia.

L’alto commissario delle Nazioni unite per i Diritti umani, Zeid Raad Al Hussein, ha chiesto ai Paesi colpiti dal virus Zika di garantire alle donne il diritto all’aborto e alla contraccezione. “Le leggi e le politiche che limitano l'accesso a questi servizi dovrebbero essere urgentemente riesaminate in conformità con i diritti umani, al fine di garantire, in pratica, il diritto alla salute per tutti”, ha dichiarato il commissario. Il virus Zika, che si trasmette tramite le zanzare del genere Aedes, è sospettato di provocare microcefalia nei feti delle donne contagiate nel corso della gravidanza. “Chiediamo a questi governi di cambiare tali leggi, perché come possono chiedere alle donne di evitare gravidanze?”, ha detto Cecile Pouilly, portavoce dell’alto commissario. Quello dell’Onu è un appello che “sfida” la Chiesa: gran parte dei Paesi maggiormente colpiti dal virus Zika sono di religione cattolica e alla donne non viene garantito il diritto di interruzione di gravidanza.

Nuovo caso confermato in Italia: donna guarita

In Italia è stato confermato un altro caso di infezione da virus Zika. Si tratta del quinto caso: risale allo scorso dicembre e riguarda una donna proveniente dal Venezuela e curata a Treviso presso l’ospedale Ca’ Foncello. La donna – ha reso noto la Direzione sanitaria dell’Azienda Ulss 9 di Treviso – è stata dimessa dopo qualche giorno di degenza. L'Azienda ha anche reso noto che le analisi portate a termine presso l'Istituto di Microbiologia dell'Università di Padova hanno dato esito negativo riguardo il presunto caso di contagio da virus Zika riscontrato dal reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale Ca' Foncello su una signora latinoamericana, la settimana scorsa. Ad oggi, dunque, sono cinque e sono tutti guariti i pazienti che avevano contratto il virus Zika nel nostro Paese. Ieri intanto le autorità sanitarie spagnole hanno confermato il primo caso di donna incinta contagiata in Europa. La donna, alla tredicesima settimana di gestazione, ha viaggiato di recente in Colombia, dove ha contratto il virus.

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