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Vicequestore mostra le gambe su Facebook, il sindacato la contesta: “Condotta disdicevole”

Per uno dei sindacati di polizia non è un comportamento adatto ad una poliziotta, Marilina Giaquinta ribatte: “Se fa scandalo la foto delle gambe di una donna di qualche centimetro sopra la rotula allora siamo veramente al burqa e al burkini”
A cura di Antonio Palma
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Come tante altre migliaia di donne nel mondo, aveva deciso di mostrare sul suo profilo facebook le sue gambe in uno scatto fotografico ironico non pensando che invece proprio quell'immagine avrebbe scatenato una accesa polemica. È quanto capitato al vicequestore di Catania, Marilina Giaquinta, che dopo aver pubblicato online sul noto social una foto delle proprie gambe si è ritrovata al centro di una singolare disputa sindacale e di attacchi da parte di colleghi che le contestano l'opportunità di un simile gesto per una funzionaria di polizia.

Dopo aver visto lo scatto, infatti, il segretario provinciale del sindacato "Movimento poliziotti democratici e riformisti" ha deciso di rivolgersi direttamente al questore del capoluogo etneo in un lunga lettera in cui denuncia la foto dello "scandalo" e la condotta "disdicevole" della collega. "Su Facebook ha ritenuto opportuno mettere alla berlina le proprie gambe, in una discutibile posa in cui anche la sottana di pizzo all'uopo utilizzata offre profonde connotazioni conturbanti e poco consone a un dirigente di polizia" si legge infatti nella lettera a firma di Marcello Rodano, riportata dal Corriere della Sera.

Allegando anche lo scatto incriminato, il segretario del sindacato ricorda che la condotta "biasimevole" di un vicequestore, che "aspira a diventare questore", ha attirato "una ridda di commenti maschili alcuni dei quali chiaramente allusivi" a cui la donna avrebbe risposto altrettanto allusivamente. "In uno dei commenti pubblicati a corollario della propria posa la dottoressa ha proferito persino la sibillina frase: ‘Potevo fare di più, Dario, mi sono trattenuta' (Dal fare cosa?)" si chiede il sindacalista.

"Ho semplicemente messo una mia foto nel mio profilo personale. Il resto sono tutti commenti giocosi con i miei amici. Di cosa dovrei vergognarmi?" ha ribattuto senza esitazione Marilina Giaquinta, messa al centro della discussione suo malgrado. "Se oggi fa ancora scandalo la foto delle gambe di una donna di qualche centimetro sopra la rotula allora siamo veramente al burqa e al burkini" ha ribattuto il vicequestore per nulla preoccupata dalla segnalazione. "Quella sigla rappresenta qualche centinaio di agenti in tutta Italia ed è chiarissimo che si tratta di un attacco strumentale da parte di un collega che non è più in questura a Catania. Ma non è questo il punto, perché non è stato posto un problema sindacale. È stato piuttosto un attacco medievale che mi offende come donna e come dirigente di polizia. Penso che la Polizia di Stato sia molto avanti. Tanto che i miei superiori non hanno dato alcun peso alla lettera" ha concluso Giaquinta.

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