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Va in Procura a denuncia: “Io stuprata a 3 anni, papà uccise e seppellì il pedofilo”

La rivelazione di una donna originaria di La Spezia ma residente in Svizzera è arrivata oltre 40 anni dopo il presunto stupro e il successivo delitto. L’anziana madre, in punto di morte, le avrebbe raccontato quanto compiuto da suo padre.
A cura di Susanna Picone
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Il quotidiano Il Secolo XIX racconta la storia di una donna originaria di La Spezia, dove ha trascorso l’infanzia, e ora residente in Svizzera, che qualche giorno fa si è presentata in Procura per denunciare una vicenda che la vede protagonista. La donna avrebbe spiegato di non ricordare nulla di quanto ha deciso di raccontare, ma di aver saputo questa storia da sua madre che, in punto di morte, le avrebbe raccontato quanto accaduto quando lei aveva solo tre anni. È la storia di un omicidio commesso per vendicare lo stupro di una bambina. A tre anni la donna che ora si è presentata in Procura sarebbe stata violentata da un conoscente della sua famiglia e suo padre, per vendicarla, avrebbe ucciso quest’uomo e avrebbe nascosto il suo cadavere nei boschi di Campiglia. Quel pedofilo ucciso da suo padre sarebbe stato descritto dalla madre in punto di morte come un uomo conosciuto con un soprannome particolare e che scomparve improvvisamente più di quaranta anni fa. Lei comunque non ha saputo fornire il vero nome di questa persona.

Gli investigatori andranno a scavare nel luogo indicato dalla donna – Prima di morire l’anziana avrebbe inoltre detto a sua figlia di aver deciso per tutti questi anni di coprire suo marito, ormai scomparso da diversi anni, e non raccontare né denunciare il delitto da lui commesso. La donna, dunque, fino a questo momento non avrebbe saputo nulla di questa storia. Il quotidiano di La Spezia scrive quindi che, di fronte a tale denuncia, la Procura non ha potuto fare altro che avviare un’indagine per accertare se davvero sia stato commesso un delitto. Gli investigatori, agli ordini del comandante Alberto Pagliai, andranno a Campiglia per cercare i resti del cadavere insieme alla donna che, dopo aver denunciato l’accaduto, per il momento è tornata in Svizzera.

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