Usa, sordomuto cerca di comunicare col linguaggio dei segni: agente gli spara e lo uccide

Un ventinovenne sordomuto, non armato, è stato ucciso da un poliziotto davanti casa sua a Charlotte, nella Carolina del Nord. L’incidente si è verificato giovedì scorso in seguito a un tentato fermo per eccesso di velocità. Da quanto ricostruito, il poliziotto che ha premuto il grilletto aveva tentato di fermare l’automobilista che però avrebbe continuato a guidare fino al suo domicilio. Arrivato a casa l’uomo, che si chiamava Daniel Kevin Harris, è sceso dalla macchina e, secondo quanto testimoniato da alcuni vicini, sarebbe stato praticamente raggiunto subito da un colpo di pistola che lo ha ucciso sul posto. Harris si poteva esprimere solo con il linguaggio dei segni e, secondo alcune testimonianze fornite ai media Usa, probabilmente non aveva né visto le sirene della polizia né capito cosa stava succedendo. Il poliziotto non avrebbe “decifrato” i suoi gesti e gli avrebbe sparato.

“La sua tragica morte avrebbe potuto essere evitata” – La famiglia dell’uomo, che era anche padre di un bambino di quattro anni, ha detto che il giovane era disarmato quando il poliziotto lo ha ucciso: “La sua tragica morte avrebbe potuto essere evitata”. “Penso avesse solo paura – ha aggiunto Jay, il fratello della vittima – non riusciva a sentire il loro avvertimento di stare lontano”. “Avrebbero dovuto essere abbastanza addestrati per rendersi conto che quella era una situazione completamente diversa”, ha detto poi uno dei vicini che ha assistito alla scena. La famiglia ha lanciato una colletta per pagare i funerali e quanto verrà eventualmente raccolto di più servirà per creare un’associazione a nome del giovane per informare e formare i poliziotti in caso di confronto con persone sordomute.