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Usa 2016, la lobby delle armi dalla parte di Trump: “Abolirò zone dove sono vietate”

“Quando diventerò presidente degli Stati Uniti ci sbarazzeremo delle ‘gun free zone’”, ha detto il repubblicano Donald Trump alla convention della National Rifle Association (Nra). E attacca ancora Clinton: “Lei vuole togliervi le pistole”.
A cura di Susanna Picone
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Donald Trump lo promette: se sarà lui il successore di Barack Obama alla Casa Bianca tutti saranno liberi di portare le proprie armi dove vogliono. Intervenuto alla convention della National Rifle Association (Nra), la potentissima lobby delle armi in America, in corso a Louisville in Kentucky, il miliardario di New York ha detto di volersi sbarazzare delle “gun free zone”, le aree e gli spazi pubblici dove è vietato portare armi da fuoco. Per quanto riguarda i decreti con cui Obama sta provando a rafforzare i controlli sulle vendite di armi Trump ha detto che li cancellerà “in meno di un’ora appena arrivato alla Casa Bianca”. L’attuale presidente più volte, nel corso del suo mandato e dinanzi alle tante stragi avvenute negli Stati Uniti, ha condannato l’eccessiva circolazione delle armi nel Paese.

L’attacco alla Clinton – La Nra ha tributato a Trump il suo endorsement per la corsa alla presidenza. Trump ha nuovamente attaccato la democratica Hillary Clinton dicendo che è “il candidato più contrario alle armi e al secondo emendamento che ci sia mai stato”. “Se lei potrà nominare giudici, lo farà per abolire il secondo emendamento” che garantisce il diritto di armarsi, ha avvertito il repubblicano. “Hillary vuole togliervi le pistole. Vuole che la gente non si difenda, vuole abolire il secondo emendamento della nostra costituzione e vuole liberare pericolosi criminali. Noi non lo permetteremo, gli americani hanno il diritto di difendersi al 100%”, ha detto ancora Trump ricevendo una vera e propria standing ovation. La risposta della Clinton arriverà dalla Florida, dove l’ex first lady parlerà a fianco della madre di Trayvon Martin, l’adolescente afroamericano disarmato ucciso nel 2012 e diventato icona del movimento “Black Lives Matter”. Ci saranno anche altri genitori e parenti di vittime delle armi da fuoco, che ogni anno negli Stati Uniti sono circa 33000.

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