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In Italia crolla il numero dei laureati

Il vistoso calo dei laureati nelle università italiane emerge dai dati del Cineca: riguarda soprattutto le donne e l’area più colpita è quella sanitaria, compresa medicina.
A cura di Susanna Picone
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In un anno 18mila triennali in meno (il 10 per cento) e circa 34mila complessivi (l’11.5 per cento): sono i dati del Cineca, il consorzio di università italiane che tiene la contabilità degli studenti, che mostrano come in Italia sia crollato il numero dei laureati. Il crollo del numero dei laureati emerge confrontando il dato pubblicato dal Cineca per il 2012/2013 con quello dell’anno precedente: il bilancio vede, appunto, circa 34mila complessivi in appena 12 mesi. L’area più colpita è quella sanitaria, tra cui anche medicina, che deve vedersela con un calo del 16 per cento sulle lauree brevi e del 13 per cento sul totale. Invece l’area che in misura minore risente del crollo è quella scientifica con un -8 per cento.

12mila laureati in meno su 18mila sono donne – C’è una differenza di genere con quasi 12mila laureati triennali in meno sui 18mila totali che sono donne. Come scrive Repubblica, i dati del Cineca sono piuttosto preoccupanti: l’Italia rischia di perdere terreno rispetto agli altri Paesi europei per quota di 30/34enni laureati, obiettivo della strategia Europa 2020. Già adesso, con il 22.4 per cento di giovani laureati, l’Italia è in coda alla classifica delle 28 nazioni dell'Unione europea.  In un decennio, per numero di laureati, l’Italia è stata superata da Romania, Malta, Repubblica Ceca, Slovacchia e Portogallo.

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