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Un tesoro in oro e argento nascosto nelle fogne delle città

Secondo una stima dell’Arizona State University nei fanghi di depurazione di una città da un milione di abitanti (come potrebbe essere per Bologna o Torino) si nasconderebbero circa 13 milioni di dollari in metalli preziosi.
A cura di Biagio Chiariello
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Le fogne: uno dei luoghi più infimi e nauseabondi che la mente umana riesce ad immaginare. E se invece vi dicessimo che nei puzzolenti canali sotterranei delle vostre città si nascondesse una fortuna sottoforma di oro e argento? Una dettagliata analisi dei campioni di acque reflue provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, effettuata da un team di ricercatori dell’Arizona State University, ha scoperto quella che potremmo definire una “miniera” nelle fogne: almeno un quindicina di metalli preziosi che vanno dall’oro all’argento, dal platino al rodio. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Science & Technology. Tutto ciò che finisce negli scarichi dei tombini diventa automatico un rifiuto, nessuno penserebbe mai di prenderlo in considerazione: ed invece grazie ai processi di depurazione si è scoperto un autentico tesoro, che galleggia tra i liquami. I metalli preziosi sono stati individuati grazie a uno spettrometro capace di riconoscer gli elementi presenti nei fanghi dopo averli “ionizzati”. Adoperando numerosi dati provenienti da ogni angolo degli USA, i ricercatori dell’Università dell’Arizona sono riusciti a calcolare esattamente quanto oro e quanto argento sono presenti nelle fogne.

13 mln di dollari nelle fogne di città come Torino o Bologna

Le cifre di questa scoperta sarebbe stupefacenti: nei fanghi di depurazione di una città abitata da un milione di persone (Bologna o Torino, ad esempio) ci sarebbero circa 13 milioni di dollari in metalli preziosi e terre rare, dei quali circa 2,6 milioni in oro e argento. Una “presenza” tanto preziosa quanto “ignorata”, anche se non c’è proprio nulla da sorprendersi vista la provenienza; negli States circa il 60% dei fanghi viene utilizzato per fertilizzare campi e boschi. Nella ricerca non si fa menzione di un eventuale processo di estrazione, ma non sono pochi gli studiosi che sostengono che valga la pena provarci.

Nel frattempo in Giappone, nella città di Suwa, si è già provato a estrarre l’oro dai fanghi di depurazione con ottimi risultati: due chilogrammi di oro per ogni tonnellata. Una quantità ben superiore a quella offerta da molte miniere. E a costi, per altro, pure più ridotti.

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