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Uccise la moglie malata, “lei voleva morire”: condannato a 10 anni

L’uomo ha sempre sostenuto che la moglie era consenziente e che il suo era un gesto di amore per non farla soffrire.
A cura di A. P.
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Un anno fa ad Alessandria uccise la moglie, da tempo gravemente malata, con una coltellata al torace dopo averle somministrato una forte dose di tranquillante, ora William Holmes, 66 anni è stato condannato a 10 anni di reclusione per omicidio nel procedimento giudiziario a suo carico. Nel corso del processo svolto con rito abbreviato, l'uomo ha ribadito di averlo fatto per non far soffrire la moglie, Patricia Ann, che da dieci anni era affetta da artrite reumatoide, malattia degenerativa peggiorata con il tempo. "Lei voleva morire" ha detto Holmes nelle dichiarazioni spontanee prima della sentenza ribadendo la tesi difensiva sostenuta dall'avvocato secondo il quale la donna era consenziente e pochi giorni prima del fatto aveva pregato il marito di aiutarla a non prolungare le sue sofferenze. Al contrario il Pm che sosteneva l'accusa  aveva chiesto una condanna a 15 anni di carcere per l'uomo.

Concesse le attenuanti generiche – Alla fine il Giudice per le udienze preliminari ha deciso una condanna a dieci anni riconoscendo al marito le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti e assolvendo l'imputato dal reato di occultamento di cadavere. William Holmes infatti dopo aver ucciso la moglie nella notte tra il 12 e 13 novembre dello scorso anno aveva avvolto in un telo il suo corpo e l'aveva vegliata per alcuni giorni prima di costituirsi e raccontare i fatti. L'uomo infatti ha sempre sostenuto di aver computo il gesto per amore perché la moglie da due anni non riusciva a muoversi dal divano, con dolori sempre più forti che i farmaci non riuscivano ad attenuare.

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