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Uccide un uomo con un colpo di karate alle spalle dopo una rissa in discoteca

Un 21enne che vive in Svizzera ha colpito un uomo di 44 anni alle spalle in seguito a una rissa in discoteca alla quale la vittima non aveva neanche preso parte.
A cura di D. F.
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"Non temerai i terrori della notte, Mille cadranno al tuo fianco, ma nulla ti potrà colpire!". È il testo del messaggio di "presentazione" che Alexander D.M., il 21enne di origini balcaniche domiciliato a Biasca e accusato dell'omicidio del 44enne Fabrizio C., ha deciso di pubblicare sul suo profilo Facebook. Il giovane, nella sera di venerdì, all'ingresso della discoteca La Rotonda a Gordola, nel Canton Ticino, con una mossa di karate aveva colpito l'uomo, cittadino del Mendrisiotto e Managing Director di una ditta di Stabio, mandandolo in ospedale. Le ferite, risultate da subito molto gravi, si sono poi rivelate fatali per il 44enne, morto all'ospedale Civico di Lugano. Il fatto sarebbe avvenuto intorno alle 4 e 30 della notte tra venerdì e sabato scorsi. Stando a quanto hanno riferito alcuni testimoni la vittima è stata colpita da dietro sulla rampa di uscita dal locale notturno. Secondo alcune informazioni che starebbero correndo di bocca in bocca nel Mendrisiotto, il 44enne stava partecipando a un addio al celibato. All'interno del locale, Alexander avrebbe scatenato una rissa, e all'uscita avrebbe colpito il malcapitato, che non c'entrava assolutamente nulla.

Perché Alexander ha colpito la sua vittima con tanta violenza? Del movente non si sa ancora nulla, ma il giovane, accusato di omicidio intenzionale e, in subordine, omicidio colposo, si trova intanto in stato di arresto e dovrà chiarire agli inquirenti le ragioni del suo gesto. Sul conto del killer non si sa molto: si tratterebbe di un uomo di origini kosovare che lavorerebbe come libero professionista ed avrebbe una passione sfrenata per le arti marziali.

Che Alexander fosse un soggetto molto violento, però, emerge chiaramente anche da una testimonianza riportata sul sito Ticinonews. Marco – nome ovviamente fittizio – avrebbe ricevuto anni fa minacce "Alexander mi spiegò che a causa della brutta figura fattagli fare con la sua famiglia, avrebbe dovuto darmi una sonora lezione" racconta l'uomo. Cosa che avvenne puntualmente: Marco sarebbe stato intercettato dal giovane e da due amici: tenuto fermo, sarebbe poi stato preso a calci e pugni.

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