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Turchia, Erdogan: “Impossibile ripristinare processo di pace coi curdi. Non ci fermeremo”

Il presidente turco determinato a schiacciare i membri del Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. “Siamo determinati, non ci fermeremo”.
A cura di Davide Falcioni
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Impossibile ripristinare un processo di pace con il popolo curdo. E' il succo di quanto annunciato da Recep Tayyip Erdogan, presidente turco, a poche ore dall'inizio del vertice Nato che dovrà discutere di un eventuale supporto ad Ankara nella sua guerra contro il Pkk e l'Isis, organizzazione totalmente diverse che però il governo intende smantellare con uguale determinazione. Le forze armate turche hanno intensificato ieri l'impegno contro i membri del Partito dei Lavoratori del Kurdistan bombardando diverse postazioni militari e villaggi abitati da civili. Erdogan ha ribadito che la Turchia non si piegherà alla minaccia terroristica, venga essa dal Pkk oppure dallo Stato Islamico. "Non ci fermeremo, siamo determinati ad andare avanti", ha detto Erdogan, fingendo di ignorare che oggi il partito fondato da Ocalan è in prima linea proprio nella lotta all'Isis e per l'affermazione, nella regione del Rojava, della democrazia e dei diritti. Non è un caso che il cantone di Kobane sia diventato negli ultimi mesi un emblema dell'autodeterminazione e della resistenza all'estremismo islamico.

Paradossalmente l'offensiva turca al Pkk è iniziata la scorsa settimana all'indomani del brutale attentato di Suruc in cui hanno perso la vita 32 ragazzi intenzionati a trasportare aiuti umanitari proprio a Kobane. Le forze armate di Ankara hanno intensificato i bombardamenti alle postazioni dell'Isis, poi hanno preso di mira anche le milizie curde che a loro volta hanno dato il via a una serie di omicidi mirati contro membri delle forze di sicurezza turche. Dopo la rottura unilaterale della tregua da parte della Turchia il Pkk ha ucciso diversi soldati appostati nel sud est a maggioranza curda della Turchia.

La Turchia ha quindi deciso di coinvolgere i propri alleati in seno alla Nato, convocando per oggi una riunione straordinaria. Jens Stoltenberg, segretario generale dell'Alleanza Atlantica, ha espresso solidarietà a Erdogan: "Il terrorismo, in tutte le sue forme, non può essere tollerato né giustificato". Al momento il supporto della Nato sarà "solo" politico e non militare.

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