2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Torino, miracolo alle Molinette, 25enne riportato in vita: aveva 24 gradi di temperatura corporea

Il ragazzo è stato trovato in stato di ipotermia: voleva correre il Tor des Gèants ma il cuore non ha retto. All’ospedale di Torino, però, i medici lo stanno salvando.
2 CONDIVISIONI
Immagine

I medici dell'ospedale Molinette di Torino lottano da giorni per salvare la vita di un giovane indonesiano di 25 anni, trovato assiderato lungo il sentiero di montagna dove si sta correndo la «Tor des Géants».

Il ragazzo, anche se non adeguatamente allenato, voleva percorrere la corsa per «giganti», che mette a serio rischio muscoli e mente dei partecipanti. Ogni anno questa competizione si svolge attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic. L'indonesiano è stato trovato in stato di ipotermia a 2.300 metri di altezza. Per capire la difficoltà di questa corsa per pochi iscritti basta pensare che gli atleti  raggiungono i 4.000 metri e sono in pochi quelli che riescono a finirla.

Aprendo il sito della competizione si legge: «La prima ed unica gara che unisce la lunga distanza all’individualità del corridore, non sono imposte dall’organizzazione tappe forzate, vincerà chi metterà meno tempo gestendosi i riposi e le fermate ai ristori». Proprio lungo uno di questi sentieri che il giovane indonesiano, non iscritto alla gara, probabilmente non allenato adeguatamente, è collassato a terra.

All'arrivo dei soccorsi, chiamati dagli amici del ragazzo, il corpo era freddo, la sua temperatura interna era di 24 gradi e il cuore non batteva più. Portato in ipotermia all'ospedale di Aosta con respirazione assistita,  il giovane è stato trasferito alle Molinette a Torino. Qui il miracolo: i medici della struttura medica hanno affidato il ragazzo alla cura di un macchiario, l'Ecmo, che viene utilizzata per utilizzata per alleggerire cuore e polmoni. Lentamente la macchina ha riportato la temperatura del paziente ad un livello di normalità, a circa 32 gradi. «Senza questa normalizzazione – dice il professore – tutti i tentativi di rianimazione in una condizione di ipotermia sono vani. Adesso serviranno 24 ore di osservazione per valutare quanti danni si sono verificati a livello sistemico e cerebrale».  

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views