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Torino, il Pd attacca M5S: “Il nuovo assessore all’Istruzione ha evaso le tasse”

La denuncia proviene dal senatore torinese Stefano Esposito. Subito pronta la replica della diretta interessata: “Errore nella compilazione del modello Isee, ho pagato la multa e il giudice ha riconosciuto la mia buona fede”.
A cura di Charlotte Matteini
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Al centro della discordia una tariffa per il nido "agevolata". Chiara Appendino, neo-sindaco di Torino, si trova a combattere le prime polemiche politiche già dal primo giorno di mandato, anzi addirittura dal giorno precedente il suo insediamento. A quanto pare la nuova assessore all'Istruzione, Federica Patti, nel 2012 venne condannata dal giudice di pace a pagare la differenza delle rette per l'asilo nido dei figli, dato che al momento dell'iscrizione non aveva dichiarato la convivenza con il compagno, permettendole di usufruire di una sorta di "agevolazione" sull'ammontare della retta, essendo inferiore al reale totale il reddito dichiarato mediante modello Isee, secondo il giudice di pace la Patti "ha potuto trarre beneficio dall’applicazione di una tariffa sulla base di un nucleo famigliare non corrispondente a quello reale".

La differenza è stata versata e la vicenda si chiuse lì. Il giorno della nomina della Patti ad assessore all'Istruzione, però, il senatore torinese del Partito Democratico Stefano Esposito tira fuori questa vecchia storia e attacca il Movimento 5 Stelle e il sindaco Appendino: "In campagna elettorale i grillini si sono riempiti la bocca con termini quali legalità e onestà, facendone una bandiera. Ora veniamo a sapere che Federica Patti ha mentito e ha evaso le tasse. Ciò che amareggia è che si sia mentito su una questione delicata come quella degli asili nido e ciò rivela la bassezza del comportamento della nuova assessora", racconta Esposito.

La replica del Movimento 5 Stelle torinese è subito pronta: "Perché esce questa cosa? Semplicemente perché è stata inviata una lettera anonima ad un sito web di Torino. Una manovra che la dice lunga. E poi si tratta di una multa e di una storia vecchia che risale al 2012. Non si possono rovinare le persone per una multa, per giunta regolarmente pagata", risponde alle accuse il portavoce del sindaco, Luca Pasquaretta.

Un errore burocratico, uno sbaglio durante la compilazione del modello Isee, non una vera e propria evasione fiscale. Insomma, una mancanza in buona fede, subito appianata dietro pagamento della somma richiesta, oltre alla sanzione, come riconosciuto dallo stesso giudice di pace che "ha confermato la mia buona fede e per questo mi ha imposto di pagare solo la metà della quota rimasta inevasa. La mia situazione non mi permetteva di cumulare i due redditi. Era un periodo difficile della mia vita, ho provato a spiegare in tutte le sedi le mie ragioni. Mi hanno dato torto e ho pagato", ha spiegato più nel dettaglio l'interessata, Federica Patti.

Il senatore Esposito però non ci sta e accusa: "Appendino ci ha ripetuto che avrebbe nominato assessori competenti, qui ci troviamo di fronte a quella dell’Istruzione che non riesce neppure a compilare l’Isee. Un periodo difficile? Quanti sono i torinesi che vivono momenti difficili, ma non per questo non pagano tasse e servizi. Mi auguro solo che la sindaca ci ripensi e che se è davvero coerente con quanto ci ha ripetuto per settimane, rinunci a questa nomina".

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