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Tanzania, i bimbi albini separati dalle famiglie per salvargli la vita

Nascere albini in Tanzania significa essere condannati alla discriminazione: c’è chi crede che le parti del corpo di un albino possano portare ricchezze per cui sono tanti i casi di violenze nei loro confronti.
A cura di S. P.
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In alcune zone dell’Africa nascere albini equivale a essere condannati alla discriminazione. In Tanzania, Paese in cui da anni si verificano attacchi agli albini, soprattutto ai minori, tanti i casi di violenze che talvolta portano addirittura alla morte. Le diverse parti del corpo degli albini vengono spesso utilizzate per riti di stregoneria tribale: c’è chi crede che il corpo degli albini possa portare ricchezza. Secondo un rapporto della Croce Rossa gli stregoni arrivano a pagare fino a 75mila dollari per il corpo di un albino. L’albinismo coinvolge circa una persona su 20mila nel mondo, ma è molto più comune nell’Africa sub-sahariana. In Tanzania una persona su 1.400 è albina. Gli albini soffrono la mancanza di pigmentazione su pelle, iride e capelli. Stando a dati delle Nazioni Unite, almeno 75 albini sono stati uccisi dal 2000 a oggi in Tanzania.

Come si fa allora a proteggere i bambini albini in Tanzania? Come riporta The Telegraph sono molti quelli che vengono separati dalle loro famiglie e portati in alcuni centri, come ad esempio Buhangija, dove vivono sotto protezione. Qui i bambini sono costretti a rimanere per gran parte della loro giornata rinchiusi a causa degli effetti sulla loro pelle del caldo sole africano. Dormono in tre o quattro in un letto e vivono con poco per mancanza di finanziamenti. “Questi bambini vivono come rifugiati nel loro stesso paese ed è vergognoso per la Tanzania”, ha dichiarato Peter Ajali, dirigente della “scuola degli albini”. Alcuni genitori vanno a far visita ai loro figli ogni mese e restano qualche giorno, molti altri però li lasciano lì e non tornano più.

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