Sparatoria Houston: 9 feriti. L’autore era vestito da nazista: ucciso dagli agenti

Ha seminato il panico per le strade di Houston, in Texas, aprendo il fuoco nei pressi di un centro commerciale, con tutta probabilità a caso, ferendo 9 persone, prima di essere abbattuto da alcuni agenti della Polizia, verso i quali aveva puntato la sua arma, un calibro 45. L’uomo aveva due armi da fuoco con 2.500 proiettili e indossava un'uniforme nazista con tanto di svastiche. Sembra che anche nella sua abitazione siano stati rinvenuti oggetti celebrativi del Terzo Reich. La sua identità non è stata ancora confermata, ma stando alle fonti della stampa locale si tratterebbe di Nathan DeSai,  un avvocato che aveva problemi con lo studio legale in cui lavorava e che avrebbe tentato di sparare anche contro alcuni suoi clienti, prima di darsi alla fuga. Nove, come detto, i feriti: tre sono stati soccorsi sul posto, sei trasportati in ospedale.

“Non si vuole lasciare nulla di intentato”, ha detto il sindaco di Houston, Sylvester Turner, raggiunto dai media locali a Cuba dove si trova per una operazione commerciale: “Alla luce di quanto sta accadendo in tutto il Paese e dei fatti recenti volevamo assicurarci che non si trattasse di un atto di terrorismo”. È stato proprio il primo cittadino ad evidenziare che DeSai fosse “scontento” sul piano professionale, “o perché era stato mandato via oppure perché non aveva un buon rapporto con il suo partner in affari”. In realtà l’ex socio Ken McDaniel ha affermato che DeSai non avesse particolari problemi lavorativi: la coppia avevano deciso di comune accordo di separarsi professionalmente lo scorso febbraio di separarsi, dopo aver appurato che le condizioni economiche non consentivano allo studio di ottenere risultati concreti.