152 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Sono stufa di essere insultata”: il dramma di Rachel, la mamma con la pelle da coccodrillo

Rachael Reynolds ha eredito dal padre una rara malattia, conosciuta come neurofibromatosis tipo 1, che rende la sua pelle simile a quella di un coccodrillo: “Sono sepolta viva in casa mia, la gente per strada mi guardava disgustata. La mia forza è la mia famiglia e spero che i miei figli non vivano il mio stesso calvario”.
A cura di I. A.
152 CONDIVISIONI
Rachael Reynolds, 31 anni (Facebook).
Rachael Reynolds, 31 anni (Facebook).

Ha deciso di barricarsi in casa per non essere costretta a subire gli sguardi e gli insulti della gente. Sepolta viva per sfuggire al mondo esterno, senza alcun contatto, neppure verbale. Ha fatto il giro del mondo la storia di Rachael Reynolds, 41 anni e residente a Huddersfield, in Inghilterra, oltre che mamma di quattro bambini, affetta da neurofibromatosis tipo 1 (NF1). Si tratta di una malattia rara che ricopre tutto il corpo di bolle, rendendo la pelle simile a quella di un coccodrillo. Non solo il viso, ma anche la schiena, le gambe e le braccia. La donna ha ereditato dal padre questa patologia, ma le prime manifestazioni sono apparse durante il periodo dell'adolescenza. Inizialmente, Rachael è riuscita a nasconderla, ma con il passare del tempo è diventato sempre più difficile, soprattutto dopo le gravidanze, che hanno acuito il disturbo. I trattamenti laser ai quali si è sottoposta si sono rivelati solo un palliativo.

"Le persone mi guardano e provano disprezzo nei miei confronti – ha raccontato la donna al quotidiano britannico Daily Mail -. Per questo ho deciso di restare chiusa tra le mura di casa. Sono stanca degli insulti e delle occhiatacce. Mi chiamavano sempre brutta brufolosa". Rachel ha anche raccontato di aver subito molte prese in giro e di essere sempre guardata con disgusto dai passanti, una situazione che per lei è ormai diventata insopportabile. E ora teme che la malattia possa essere trasmessa ai suoi figli, proprio come è successo a lei: "Io non voglio che loro vivano il mio stesso calvario. Loro sono il mio sostegno, insieme a mio marito Mike". Nonostante il suo scoramento non vuole però arrendersi e ha creato una pagina Facebook sulla malattia per poter permettere a chi ne soffre di confrontarsi e farsi forza. "Sono diventata un po' paranoica – ha concluso -. Ma credo anche tutti questi insulti mi abbiano reso una persona migliore. La cosa peggiore è che ne risente tutta la mia famiglia. Ma i suoi bambini, James di 16 anni, Siobhan di 11 e Logan di 6, sono fieri di lei: "È ingiusto che nostra madre sia trattata così – hanno detto – perché tutte le mamme sono uguali".

152 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views