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Sochi 2014, fermate e poi rilasciate tre Pussy Riot

Una delle leader del gruppo punk femminista aveva twittato: “Ora ci portano alla stazione di polizia perché ci troviamo a Sochi”. Il rilascio dopo qualche ora.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE 15.30 – Rilasciate le Pussy Riot – Dopo alcune ore sono state rilasciate le tre Pussy Riot fermate a Sochi da polizia e agenti dell’Fsb, i servizi federali per la sicurezza. Nadia Tolokhonnikova, Maria Aliokhina e una terza componente della band, soprannominata Tank, erano state fermate in una stazione di polizia di Adler, il sobborgo della città russa dove si svolgono le Olimpiadi invernali.

Non si fermano le polemiche a Sochi per le vicende extraolimpiche. Dopo i contrattempi di Vladimir Luxuria, ieri ripartita verso l'Italia dall'aeroporto di Adler dopo essere stata  espulsa dal Parco Olimpico, è notizia di poco fa l'arresto delle due Pussy Riot Nadia Tolokonnikova e Maria Aliokhina. Le due attiviste sarebbero state fermate da polizia e agenti dell'Fsb, come annunciato dal collettivo artistico Voina, legato al gruppo punk femminista, e dalla stessa Nadia: "Ora ci portano alla stazione di polizia perché ci troviamo a Sochi, ci accusano di rapina", scrive la ragazza, che aggiunge di essere in compagnia di una terza attivista Le due ragazze sono state fermate nel centro della città russa sul Mar Nero, dove si stanno svolgendo i Giochi Olimpici invernali, a una trentina di chilometri dalle strutture dove si tiene la maggior parte delle competizioni. Già nei giorni scorsi le Pussy Riot avevano manifestano l'intenzione di voler boicottare Sochi 2014, come spiegato dalla stessa Tolokonnikova tramite Twitter: "La canzone chiamata ‘Putin ti insegnerà ad amare la patria'".

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