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Siria, Mosca: “Colpiti 60 obiettivi in 24 ore, uccisi 300 jihadisti”

Nei raid sarebbero stati uccisi due comandanti dell’Isis. Intanto le milizie jihadiste dello Stato Islamico hanno lanciato un’offensiva verso Aleppo: sarebbe rimasto ucciso un generale delle Guardie della Rivoluzione iraniane.
A cura di Susanna Picone
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Nelle ultime 24 ore le forze aeree russe hanno compiuto in Siria 67 raid contro 60 infrastrutture dei terroristi. A renderlo noto è lo Stato maggiore russo che aggiunge che circa 300 militanti sono stati uccisi. Sarebbero morti anche due comandanti di campo dell’Isis. Il ministero della Difesa ha precisato di aver attaccato il quartier generale del gruppo di ribelli Liwa al-Haqq, uccidendo 200 “terroristi”, inclusi due capi dell'Isis, e altri 100 in raid distinto nella regione di Aleppo. Anche l’aviazione francese ha compiuto nelle ultime ore – lo ha annunciato il ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian – una seconda serie di bombardamenti contro un campo di addestramento dell'Isis in Siria.

L’Isis all’attacco di Aleppo – Intanto le milizie jihadiste dello Stato Islamico hanno lanciato un'offensiva verso Aleppo. Lo Stato islamico sta avanzando nella regione settentrionale della seconda città della Siria contro posizioni di insorti locali, secondo quanto riferito da media locali. Secondo Halab Today, una rete di giornalisti di Aleppo, l'Isis nelle ultime ore è avanzato da est verso ovest conquistando posizioni a nord della città, tenute da miliziani anti-regime, come Tel Qarrah, Fafayn, Tel Suysan, Maarrat, Kfar Qaris. “L'isis non è mai stato tanto vicino a questa città, si tratta dell'avanzata più importante” verso l'ex capitale economica della Siria, ha indicato Rami Abdel Rahmane, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo.

Ucciso generale iraniano – Nei combattimenti ad Aleppo avrebbe perso la vita un generale dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) iraniani, identificato come Hossein Hamedani. Le autorità di Teheran hanno immediatamente promesso di vendicare la perdita dell'ufficiale, che era impegnato in una “missione consultiva” nella zona di Aleppo. Ali shamkhani, segretario del consiglio supremo iraniano per la sicurezza nazionale, ha definito la sua morte “una perdita immensa” nella lotta contro l'Isis in Siria, che sarà “vendicata” e che porterà alla “completa distruzione” dei gruppi terroristici.

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