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Siria, ancora bombe su Aleppo: tra le vittime ci sono almeno 15 bambini

Continuano gli scontri tra ribelli e fedeli di Damasco. In totale sono 63 i civili uccisi nella zona orientale della città nelle ultime 24 ore, mentre una strage di piccoli innocenti è stata fatta nel quartiere di al Furqan, dove sono stati esplosi colpi di mortaio contro una scuola.
A cura di Ida Artiaco
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Bambini siriani in fuga dai bombardamenti
Bambini siriani in fuga dai bombardamenti (Getty).

Ancora sangue ad Aleppo, in Siria, e a farne i conti questa volta sono soprattutto i bambini. Nel corso delle ultime 24 ore, sono ben 63 i civili uccisi durante i bombardamenti aerei nella zona orientale della città. Lo ha annunciato la tv di Stato, riportando la denuncia dell'Ondus, l'Osservatorio nazionale siriano. Di questi, otto sono bambini. A questo doloroso bilancio, se ne aggiungono altri sette, che hanno perso la vita mentre erano a scuola nel quartiere di al Furqan nella zona occidentale sotto il controllo dei governativi. Secondo Damasco, i ribelli avrebbero colpito con salve di mortaio l'istituto, uccidendo anche una maestra e ferendo gravemente altri 19 minori.

Ancora, nel quartiere di al Sakhour, roccaforte dei ribelli, nella zona Est della città, un'intera famiglia è stata sterminata nel corso dei bombardamenti dei governativi. Secondo quanto riporta l'Osservatorio per i diritti umani siriani, la madre e il padre, insieme ai loro quattro bambini, sono rimasti uccisi la notte scorsa quando gli elicotteri delle forze siriane hanno sganciato in modo indiscriminato barili pieni di esplosivo.

Aleppo è la seconda città della Siria ed è divisa dal 2012 in zone controllate dal regime del presidente Bashar al Assad, ad Ovest, e quartieri controllati dai ribelli a Est. La situazione sta diventando negli ultimi giorni sempre più incandescente. Soltanto la scorsa notte una raid aereo sulla parte orientale ha colpito ancora una volta un ospedale, lasciando tutto questo territorio privo di strutture sanitarie. In questa zona, in mano ad alcuni gruppi ribelli, vivono migliaia di civili imprigionati in una situazione sempre più complicata, mentre scarseggiano cibo, acqua e medicine.

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