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Sergio Staino direttore dell’Unità. Il vignettista: “Ho accettato con entusiasmo”

Il padre di Bobo è pronto a mettersi alla guida dello storico quotidiano di sinistra. Ma spiega però che “non ho ancora parlato con Renzi e quindi la cosa è ancora tutta da vedere”.
A cura di Biagio Chiariello
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Sarà il vignettista Sergio Staino a sostituire Erasmo D'Angelis alla guida del quotidiano L’Unità. L'ipotesi era stata anticipata dal sito Dagospia. In serata è arrivata la conferma. "Sì, è vero" conferma all'Ansa Staino. "Mi è stata chiesta la disponibilità a dirigere l'Unità e io l'ho data con grande entusiasmo, più di pancia che di testa…". “Non ho ancora parlato con Renzi – spiega Staino – e quindi la cosa è ancora tutta da vedere. Però è vero che mi è stata chiesta la disponibilità. L’Unità – ha detto ancora Staino – è un giornale che ha bisogno di cuore e anima. E Bobo ne ha”.

Storico collaboratore de L’Unità, nome fortemente legato alla sinistra italiana, il padre di Bobo già nel pomeriggio aveva fatto sapere che "la mia disponibilità è totale, sotto tutti i punti di vista". E aveva spiegato il perché: "Dopo oltre trent'anni trascorsi al giornale, conosco molto bene la testata e i suoi meccanismi. Mi avessero chiesto di fare politica o di occuparmi del partito, allora no. Ma se Renzi mi chiede di fare il direttore dell'Unità, accetto perché il giornalista lo so fare". Tra i papabili sostituti di D’Angelis (che dovrebbe restare alla guida del quotidiano fondato da Antonio Gramsci fino alla fine del mese) erano circolati i nomi di Fabrizio Rondolino, Andrea Romano, o di una soluzione interna. L’offerta a Staino conferma anche il tramonto dell’ipotesi che voleva Riccardo Luna alla guida de L’Unità. Il giornalista, esperto di nuove tecnologie, dopo aver posto alcune condizioni, ha deciso di ritirarsi.

Per molti Staino ha sposato il progetto renziano, lui però ci tiene a precisare. “Io non sono renziano, come non sono stato prodiano, pur avendo appoggiato Prodi. Ma c’è qualcosa di meglio a sinistra di Renzi? Preferite Salvini o Grillo? Io scelgo Renzi, dov’è l’assassinio, dov’è il tradimento?”, ha detto di recente, commentando il comportamento della minoranza del Partito Democratico.

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