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Scuola, mancano i prof di matematica: “Vuote circa 400mila cattedre”

Dopo i recenti trasferimenti sono rimasti vacanti ben 3817 posti della classe di concorso per l’insegnamento di Matematica e Scienze. Secondo un’elaborazione di Tuttoscuola su dati Miur, quasi 2500 di quei posti si trovano nelle regioni settentrionali.
A cura di Susanna Picone
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Emergenza insegnanti di matematica nelle scuole italiane. È Tuttoscuola ad aver fatto i conti utilizzando i dati del ministero all'Istruzione e a lanciare l’allarme. Sono pochi i prof di matematica e quindi le cattedre di ruolo rimangono vuote. Il problema è avvertito soprattutto alle scuole medie, dove quest'anno si è creata una voragine: 3817 posti rimasti vacanti dopo i trasferimenti, soprattutto al Nord con la Lombardia che da sola arriva a 1072. A quanto pare nemmeno le prossime immissioni in ruolo colmeranno il vuoto: i vincitori del Concorso 2016 non saranno sufficienti e le graduatorie ad esaurimento per la classe di matematica e scienze alla secondaria di primo grado sono già svuotate da tempo. “A concorsi ormai quasi completati in tutta Italia saranno disponibili alla nomina circa 2200 professori iscritti in graduatoria, un numero insufficiente per ricoprire tutti i quasi quattromila posti liberi”, è quanto ha spiegato Tuttoscuola. Per oltre 1600 posti non assegnati sarà quindi necessario ricorrere a supplenti.

Pochi i laureati in matematica – “La mancanza di alcune professionalità nella scuola è anche il frutto dello svilimento, negli anni, del valore della docenza dovuto alla scarsa attenzione che c'è stata nei confronti del sistema di istruzione, sia in termini di investimenti, che di capacità di visione”, così la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il problema è che ci sono pochi laureati in matematica e il mercato del lavoro, ma soprattutto il mondo della ricerca, sottrae i matematici alla scuola. Secondo l'indagine 2016 di AlmaLaurea un quarto dei laureati prosegue col dottorato. “L'università si deve far carico del problema: non laureiamo abbastanza matematici, i nostri corsi di laurea in molti casi hanno ancora come figura di riferimento l'insegnante di matematica della scuola della riforma Gentile e vedono l'insegnante come un sottoprodotto del matematico. Di conseguenza non sviluppano o reclutano risorse sufficienti per questo lavoro di formazione”, così a Repubblica Giorgio Bolondi, ordinario di matematica alla Libera università di Bolzano.

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