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Sanità, code lunghe nel pubblico e cure private troppo costose: 41% non si cura più

I dati Censis dicono che almeno quattro famiglie su dieci rinunciano alle cure sanitarie pubbliche per le liste di attesa infinite. La spesa privata è di 500 euro pro capite. Prestazioni in nero per il 32,6% degli italiani (con picchi del 41% al Sud).
A cura di Biagio Chiariello
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Tra le liste d’attesa sono troppo lunghe e cure dai prezzi proibitivi, il 41,7% degli italiani ha rinunciato al medico. E’ l’inquietante dato emerso da una statistica redatta dal Bilancio di sostenibilità del Welfare italiano del Censis e dalle ricerche delle associazioni dei consumatori realizzate per il forum Ania-consumatori. Chi decide di andare lo stesso dal medico o di sottoporsi a esami specialistici più o meno costosi spesso paga “di tasca propria” il 18% della spesa sanitaria totale. Mentre nell’ultimo anno, al 32,6% degli italiani è capitato di pagare prestazioni sanitarie o di Welfare “in nero”.

Dai dati del Censis, emerge poi che più del 21% dei pazienti ha pagato senza fattura o ricevuta visite medico specialistiche, il 14,4% visite odontoiatriche e l’1,9% prestazioni infermieristiche. Nel Meridione “il 41% degli intervistati ha pagato prestazioni in nero”. "La situazione dei pagamenti in nero delle prestazioni di welfare è leggermente migliore al Centro – continua il Censis – dove negli ultimi dodici mesi ha pagato senza ricevere fattura il 36,4% degli intervistati, mentre al Nord-Ovest la percentuale si ferma al 28,6% e al Nord-Est al 17,1%".Per quanto riguarda le visite mediche specialistiche, invece, "sono state pagate in nero nel 31% dei casi al Sud, nel 23,7% al Centro, nel 19,2% al Nord-Ovest e solo nel 5% delle situazioni al Nord-Est". Per le prestazioni odontoiatriche, senza fattura sono state pagate "il 19,2% degli intervistati del Centro, il 17,9% del Sud e Isole, il 12,7% del Nord-Ovest e il 5,8% del Nord-Est. Proprio il Nord-Est però si distingue per il dato relativo alle ripetizioni private di matematica, lingue o altre materie, visto che "il 4,5% degli intervistati residenti in questo territorio ha ammesso di aver acquistato tale servizio a nero contro il 2,7% del Centro e l'1,1% del Sud e Isole".

Sono invece 3 milioni gli italiani non autosufficienti, con una spesa annua per le famiglie di circa 10 miliardi. Il 78% dei cittadini è favorevole a un'assicurazione per affrontare questo problema. Mentre il 53,6% dichiara che la copertura dello stato sociale si è ridotta. Come detto, gli italiani mettono mano al portafoglio nel 18% della loro spesa sanitaria totale, cioè oltre 500 euro pro-capite l'anno. In Francia la spesa individuale per le cure mediche è al 7% e in Inghilterra al 9%.

“Questo è il risultato di anni di definanziamento del Sistema sanitario nazionale. Si assite a uno smantellamento della Sanità pubblica – spiega Pina Onotri, segretario generale Smi-Sindacato medici italiani – .Il sistema non ha più finanziamenti pubblici, ma non è neanche capace di autofinanziarsi. Anche chi è disposto a pagare per una visita, viste le liste di attesa, alla fine si rivolge alle strutture private. Nel 2015 c'è stato un taglio di ulteriori due miliardi e 350 milioni di euro rispetto all'anno precedente. I cittadini hanno pagato 33 miliardi di euro di tasca propria, con un incremento di 1 miliardo rispetto al 2014″.

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