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Sangue a Gaza: 558 vittime palestinesi. Hamas chiede un “cessate il fuoco”

Le vittime palestinesi hanno superato quota 510, di cui oltre un centinaio nella sola giornata di domenica, mentre sul fronte israeliano sono rimasti uccisi 18 soldati, tra cui anche un giocatore della nazionale di pallanuoto che aveva deciso di arruolarsi.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 21.00 – L'agenzia Nena News, citando fonti palestinesi, riferisce che ci sarebbero nuove vittime: almeno undici a Gaza City e 21 a Deir al-Balah.

Ore 20.00 – Il presidente dell'Autorità palestinese Abbas ha incontrato in Qatar Meshaal, leader politico di Hamas con il quale ha concordato la necessità di un cessate il fuoco e il coinvolgimento dell'Egitto. Nel frattempo l’esercito israeliano ha reso noto che sette soldati sono stati uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza, portando il totale a 25. Tre militari gravemente feriti, otto leggermente. Secondo Hamas, i soldati uccisi sarebbero almeno dieci. I palestinesi morti, invece, sono 558. In Israele però è polemica dopo le dure affermazioni da parte di un noto intellettuale, Mordechai Kedar, docente di letteratura araba presso l’Università Bar-Ilan, che ha dichiarato alla radio che “stuprare le mogli e le madri dei combattenti palestinesi impedirà gli attacchi”. “La sola cosa – ha detto Kedar – che fermerà un attentatore suicida è quella di sapere che se catturato, sua sorella o sua madre verrà stuprata”.

Ore 15.25 – Netanyahu: "Le operazioni a Gaza continueranno fino a che non riporteremo la calma"– Benjamin Netanyahu ribadisce quanto affermato nei giorni scorsi: "Le Forze di Difesa israeliane stanno avanzando sul terreno secondo i piani, e l'operazione continuerà fino a raggiungeremo il nostro obiettivo: il ripristino della calma per i cittadini israeliani per lungo tempo," lo ha detto il premier israeliano, dopo un incontro con il Ministro della Difesa Moshe Ya'alon, il Capo di Stato Maggiore Benny Gantz e il comandante dell'IDF, Sami Turgeman.

Ore 14.55 – Razzo israeliano colpisce ospedale: 5 morti – Un piccolo ospedale situato nella zona centrale di Gaza sarebbe stato colpito da un razzo israeliano, provocando la morte di almeno 5 persone. Lo riferiscono fonti locali, dalla cittadina di Deir el-Balah. La struttura è quella dedicata ii ‘Martiri di al-Aqsà (l'ala militare di al-Fatah), costruitao una decina di anni fa dall'Autorità nazionale palestinese.

Ore 14.30 – Ucciso giocatore nazionale israeliana di pallanuoto – Ci sarebbe anche un giocatore della squadra nazionale israeliana di pallanuoto tra le vittime degli scontri per la Striscia. Si tratta di Bar Raha, 21enne, impegnato nell'addestramento per diventare un ufficiale del Genio militare israeliano. E' stato colpito insieme al suo contingente da un missile sparato da un autocarro nella regione palestinese di Ramat Yishai. Il ragazzo avrebbe potuto essere esonerato dal servizio militare per meriti sportivi, ma ha preferito di arruolarsi.

Ore 12.40 – Nuovo bilancio vittime palestinesi: 508 – Il ministro della Sanità di Gaza ha aggiornato il bilancio delle vittime: dall'inizio delle ostilità, i morti palestinesi a Gaza sono 508 e 3.150 i feriti.

Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha espresso la sua "grave preoccupazione davanti al numero crescente delle vittime" del conflitto a Gaza, rinnovando il suo appello per una "fine immediata delle ostilità". E’ questo il succo della riunione tenutasi a New York tra i membri delle Nazioni Unite che hanno deciso di ha convocare una riunione d'emergenza sul conflitto israelo-palestinese e sugli ultimi sviluppi dell'offensiva da parte dell’esercito di Israele. Dopo due ore di consultazioni a porte chiuse, i 15 Paesi membri hanno chiesto un “ritorno all'accordo di cessate il fuoco del novembre 2012” tra Israele e Hamas. “Completeremo la missione. Riporteremo la pace nel sud e nel centro di Israele”. Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu Ieri è saltata subito la tregua con Hamas (che dopo averla chiesta per spostare i feriti di Sajaya l'avrebbe immediatamente violata,  come ha affermato in un messaggio twitter il portavoce militare israeliano.), e nei sobborghi della Striscia sono proliferati i morti in un clima di crescente tensione. "Israele non ha scelto di entrare in questa campagna, ci è stata imposta", afferma ancora Netanyahu.  Più tardi comunque, Israele ha accettato su richiesta della stessa organizzazione terroristica di prolungare la tregua a Sajaya di un'ora per consentire lo sgombero dei corpi (almeno 11 i cadaveri dei palestinesi rinvenuti nella città tra Gaza e la frontiera israeliana, secondo quanto  reso noto dal portavoce dei servizi di sicurezza locale Ashraf al-Qudra).

Accuse ad Hamas e gaffe di Kerry

Il tredicesimo giorno dell'operazione ‘Margine protettivo' è stato il giorno più drammatico: sarebbero rimasti uccisi oltre 120 palestinesi e 13 soldati israeliani. Stando a quanto riferito dal portavoce dei servizi sanitari di Gaza, oltre un terzo delle vittime nell'enclave palestinese sono donne e bambini. Le vittime tra gli arabi supererebbero così le 500 unità. "Hamas usa i civili come scudo e rifiuta ostinatamente un cessate il fuoco", afferma il segretario di Stato americano, John Kerry. Che aggiunge: "Israele è sotto assedio di un'organizzazione terroristica".  Ma poi, nella pausa di un'intervista, senza accorgersi che il microfono è aperto mentre è al telefono con il suo staff, Kerry accusa gli israeliani: "Altro che operazione di precisione. L'escalation è significativa. Dobbiamo andare lì. Dobbiamo andare lì stasera. E' pazzesco stare seduti". Quindi torna davanti alle telecamere e l’intervistatore lo mette subito alle strette: “Mentre era in camera e con il microfono, ha parlato con una persona del suo staff sulla situazione in Israele. Quando ha detto ‘altro che operazione di precisione' si riferiva al fatto che è preoccupato del fatto che Israele possa essersi spinto troppo in là?". Kerry sembra arrampicarsi sugli specchi: "In queste situazioni è difficile. Ho reagito ovviamente in un modo comune a tutti quando si tratta di bambini e civili".

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