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Russia, la “top gun” ucraina Nadia Savchenko condannata a 22 anni

Il tribunale di Donetsk ha condannato la ex pilota di elicotteri militari ucraina Nadia Savchenko a 22 anni di detenzione e al pagamento di una multa: i giudici l’hanno giudicata colpevole dell’omicidio dei giornalisti russi.
A cura di Susanna Picone
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La “top gun” ucraina Nadia Savchenko, 34 anni, è stata condannata a 22 anni di reclusione dal tribunale russo di Donetsk, città nella regione di Rostov. La pubblica accusa aveva chiesto 23 anni. Savchenko dovrà inoltre pagare una multa di 30.000 rubli (circa 400 euro). La lettura della sentenza ha impiegato due giorni. In aula Savchenko – che si è sempre dichiarata innocente – ha interrotto i giudici cantando una canzone nazionale ucraina. Eletta come deputata del partito di Yulia Timoshenko, quando era già dietro le sbarre in Russia, la “top gun” ucraina è stata giudicata colpevole di aver indicato alle truppe ucraine la posizione dei due giornalisti della tv di stato russa, Igor Kornelyuk e Anton Voloshin, uccisi da un colpo di mortaio a metà giugno 2014 nel Donbass (Ucraina orientale). Combatteva come pilota di elicottero e secondo la Russia è stata arrestata a luglio nel loro territorio, dopo aver varcato il confine spacciandosi per profuga. Lei invece sostiene di essere stata rapita dai separatisti filo-russi a Lugansk ancora prima che i due giornalisti fossero uccisi.

Condannata per omicidio e ingresso illegale nel Paese – La ex pilota di elicotteri militari è stata giudicata colpevole anche di tentato omicidio di civili e di attraversamento illegale del confine. Kiev, che chiede la sua scarcerazione, ritiene però che dietro le accuse vi siano motivi politici. Nadia Savchenko, ha già scontato un anno e otto mesi di prigione, ha mostrato grande capacità di resistenza e ha più volte condotto scioperi della fame in segno di protesta. Secondo la sentenza del tribunale, potrebbe beneficiare di un indulto ma non prima che siano passati 12 anni. Il suo avvocato, prima della sentenza, ha detto che non presenterà appello sottolineando che spera a questo punto di essere rimandata in patria.

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