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Roma, nuova protesta dei malati di Sla. Staccati i respiratori

Protesta choc dei disabili gravi davanti al ministero dell’Economia: per sollecitare l’incontro col Governo, uno di loro ha staccato il respiratore che lo tiene in vita. Gli altri poi lo hanno seguito. Chiedono più fondi per l’assistenza domiciliare. E alla fine la protesta estrema ha avuto i risultati sperati.
A cura di Biagio Chiariello
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Salvatore Usala, il malato di sla che ha staccato il respiratore per primo
Salvatore Usala, il malato di sla che ha staccato il respiratore per primo

Sono tornati a Roma davanti al ministero dell'Economia per chiedere più risorse economiche per l'assistenza domiciliare ai malati di Sla e di altre malattie altamente invalidanti. E per sollecitare un incontro col governo i disabili hanno staccato i respiratori. Il primo malato è stato Salvatore Usala, il segretario del Comitato.  "A partire da questo momento Salvatore ha poco meno di 4 ore di autonomia respiratoria", ha comunicato la vicepresidente del Comitato, Mariangela Lamanna. Dieci altri pazienti hanno poi fatto la stessa cosa. In precedenza avevano bloccato il traffico in via Venti settembre. "Il sottosegretario ci ha detto che in Senato stanno discutendo della non-autosufficienza nell'ambito della legge di stabilità. Noi rappresentiamo i disabili gravi e gravissimi, dunque una parte fondamentale di tutti i disabili d'Italia. Qualunque cosa decidano senza ascoltarci lo considereremo un ulteriore sfregio a questi malati", ha aggiunto Lamanna.

Alla fine la protesta estrema ha avuto i risultati sperati. Il sottosegretario all'Economia Paolo Baretta incontrerà alle 16.30 al ministero i disabili gravi. I respiratori sono stati così riattaccati. "Si parla di una spending review da 32 miliardi. Quanti disabili gravissimi saranno condannati a morte certa?" continua la vicepresidente del comitato 16 novembre Onlus, che ha già fatto sapere di aver inviato al Governo alcune proposte di emendamento alla legge di Stabilità: la più importante riguarda sicuramente i 600 milioni di euro per il 2014 ei 700 per il 2015 per il fondo per la non autosufficienza (il 50% del quale "vincolato" per i malati gravissimi), oltre all'istituzione di un contributo ai caregiver e la possibilità di scegliere per i disabili tra il soggiorno in una Rsa o le cure in casa

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