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Roberto Saviano: “Mondadori non mi sopporta più”

L’intervista al Corriere della Sera: “nessuna provocazione”. Tra Roberto Saviano e Mondadori è finita, colpa del controllo autoritario esercitato dalla famiglia Berlusconi: “normale dedicare una laurea in legge a dei magistrati”.
A cura di Alessio Viscardi
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Il sodalizio tra Roberto Saviano e Mondadori è arrivato al capolinea dopo le dichiarazioni di Marina Berlusconi, che – commentando la dedica della laurea ad honoris causa dello scrittore napoletano ai giudici milanesi coordinati da Ilda Boccassini che stanno indagando sullo scandalo Ruby – aveva affermato “Roberto Saviano mi fa orrore”. In un'intervista sul Corsera, Saviano spiega la situazione venutasi a creare tra lui e la casa editrice che lo ha portato al successo: “Mondadori ed Einaudi sono case editrici libere. Nel mio caso sento però che la proprietà non sopporta più la mia presenza”. L'autore di Gomorra parla di una contraddizione tra la proprietà dei Berlusconi, che alzano i toni e vorrebbero imporre un controllo autoritario sui propri dipendenti, e gli uomini liberi che lavorano nella casa editrice.

Roberto Saviano ha deciso di pubblicare il suo prossimo volume “Vieni via con me” – che raccoglie tutti i monologhi andati in onda sulla fortunata trasmissione di Rai 3 – con l'editore Feltrinelli. Lo scrittore si dice “felice” che la casa editrice gli abbia proposto di realizzare un volume con quei monologhi, sofferti e polemici: “Mentre li preparavo, mentre raccoglievo il materiale, io e la redazione non sapevamo se sarebbero mai andati in onda”. Mondadori non ha presentato nessuna proposta per pubblicarli ed in molti hanno cercato modi per fermarli, con un vespaio di polemiche infuocate provenienti dalla Lega Nord, dal Ministro Roberto Maroni ed i comitati pro-vita.

Roberto Saviano sottolinea che Marina Berlusconi non è intervenuta sulle vicende giudiziarie di suo padre, il Presidente del Consiglio, mentre ha deciso di attaccare direttamente l'autore di Gomorra per la dedica della sua laurea ad un pool di magistrati. Saviano ci tiene a ribaridre che Marina Berlusconi prova “orrore” verso il suo atto, ma non verso le cose terribili accadute nel nostro paese negli ultimi anni. Riguardo alla dedica della laurea honoris causa, Roberto Saviano dice di non aver pensato di fare una provocazione: “L'ho vista in coerenza con ciò che scrivo, non certo come una provocazione”. Ilda Boccassini non sta indagando solo su Silvio Berlusconi, ma ha portato avanti decine di processi a narcotrafficanti e ‘ndranghetisti, per questo l'autore di Gomorra ha voluto esprimere al suo pool la sua solidarietà. Una cosa assolutamente normale dedicare una laurea in legge a dei magistrati che svolgono bene il proprio lavoro e che rischiano di essere isolati e delegittimati. Saviano ricorda che la sua prima laurea in filosofia fu dedicata a suo nonno, scampato ai campi di concentramento, la seconda laurea agli immigrati di Milano, il che lo fece duramente criticare dall'allora ministro Roberto Castelli. Speriamo che tre lauree gli bastino.

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