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Rimini, la nuova norma contro la movida: solo birra calda nei market

Per evitare gli eccessi a base di alcol, l’amministrazione comunale della città della riviera romagnola ha deciso di vietare ai minimarket di tenere in frigo le bevande alcoliche.
A cura di Antonio Palma
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L'estate si sta avvicinando e con i primi caldi i giovani e meno giovani amano rimanere sempre di più all'aperto fino a tarda notte. Passeggiate tra strade e locali che soprattutto nel weekend diventa una non stop spesso a base di alcol che però diventa molto difficoltosa da controllare. Per questo molte amministrazioni locali stanno studiando le relative contromosse e si preparano a varare misure scuramente destinate a far discutere. In questo senso si è mosso ad esempio il comune di Rimini, sulla costiera romagnola, una delle mete preferite per chi cerca il divertimento in estate e non solo. L'amministrazione comunale infatti ha deciso di contrastare la movida ad alto tasso alcolico emettendo un’ordinanza particolare: vietare ai titolari di minimarket di tenere bevande alcoliche in frigorifero.

In pratica per limitare il consumo di birre e liquori a tarda notte, spesso fonte principale di violenze ed eccessi, il comune ha deciso di impedire ai tanti piccoli negozietti di cibo, nati in questi anni in prossimità del mare, di vendere alcolici freschi come fossero un bar. In effetti negli ultimi anni questi minimarket avevano prosperato, rimanendo aperti anche tutta la notte, proprio sulla massica vendita di alcolici a prezzi inferiori rispetto ai bar .

Puntando sul fatto che in pochi compreranno una birra calda in piena estate, l’ordinanza, già entrata in vigore dal primo giugno, vieta ai titolari dei negozi della zona della movida di tenere al fresco gli alcolici, a parte i bar. Chi non provvederà sarà multato con una sanzione tra i 300 e i 500 euro. I locali ovviamente hanno già annunciato ricorsi per vie legali, ma al momento il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dai gestori di alcuni punti vendita per chiedere la sospensione dell'ordinanza che dunque rimane in vigore.

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