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Renzi scrive ai parlamentari: “Mai si era lavorato così tanto. E a settembre giù le tasse”

Il Presidente del Consiglio scrive ai parlamentari prima della pausa estiva e ribadisce l’impegno ad abbassare subito le tasse.
A cura di Redazione
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Dopo aver portato a casa il decreto legge Enti locali ed il ddl delega di riforma della Pubblica Amministrazione, è più che positivo il bilancio che Matteo Renzi fa di questi ultimi mesi di legislatura. Così, il Presidente del Consiglio prende carta e penna e scrive una lettera ai parlamentari della maggioranza, impegnati negli ultimi adempimenti prima della pausa estiva. Una lettera che si apre con i ringraziamenti di rito per “il lavoro straordinario” fatto in questi mesi, con parole importanti: “Lo dico senza giri di parole: avete fatto un lavoro straordinario ed è giusto rendervi merito. Mai il Parlamento italiano in 70 anni di storia aveva lavorato così tanto e così intensamente. E nessun Paese europeo ha mai fatto – tutte insieme – così tante riforme”.

“Siete voi il cambiamento che l’Italia stava aspettando”, continua Renzi, “tutti ci dicevano che sarebbe stato impossibile rimettere in piedi questo Paese. Noi stiamo dimostrando che non lo era. E il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani, care parlamentari, cari parlamentari”. Poi un passaggio teso a ribadire quanto detto dal Giappone in questi giorni: “Per un decennio ci hanno raccontato che l’Italia era finita, spacciata, esaurita. E ancora oggi nel racconto comune a tutte le opposizioni va tutto male. Ora noi dobbiamo rimboccarci le maniche, non cedere al piagnisteo e cambiare ciò che va cambiato”. In tal senso l’impegno più immediato è quello del taglio delle tasse: “A settembre si riprenderà da legge di stabilità e dal mettere la parola fine alla lunga stagione delle riforme costituzionali in attesa del referendum del 2016. Non sarà facile, perché niente è facile in Italia. Ma sarà entusiasmante”.

Il tutto nella consapevolezza che “la ripresa non è una chimera, l’Italia sta meglio di un anno fa: il Pil è tornato a crescere”. E anche i dati sul turismo e sull’occupazione, conclude Renzi, fanno ben sperare.

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