34 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renzi: “Orgogliosi delle nostre primarie, gli altri le fanno con 50 click”

Il Presidente del Consiglio attacca ancora Beppe Grillo: “Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano cinquanta persone a fare click”.
A cura di Redazione
34 CONDIVISIONI
Immagine

Torna a parlare il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con un intervento alla scuola di formazione del Partito Democratico di Roma. Una partecipazione che arriva nel secondo giorno delle primarie del partito per la scelta del candidato alla carica di Sindaco a Milano. E proprio dalle polemiche relative all’affluenza ai seggi, con la tanto dibattuta partecipazione della comunità cinese al voto, parte Renzi nella sua analisi: “Si lamentano delle nostre primarie con migliaia di persone, siamo gli unici ad avere il coraggio a farle, gli altri si mettono a fondo campo e parlano”. Per poi riservare una stoccata a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle: “Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano cinquanta persone a fare click”.

Sempre relativamente al Movimento 5 Stelle, poi, Renzi spiega la sua posizione sulla “democrazia diretta” e sui metodi di partecipazione e di discussione dal basso delle proposte: “Certo, il blog, la rete e la semplicità nelle risposte, ma siamo noi che dobbiamo essere pronti a prenderci delle responsabilità”. E, a proposito di responsabilità, il Presidente del Consiglio ha ripetuto di voler legare la propria permanenza a Palazzo Chigi al superamento dello scoglio del referendum sulla riforma della Costituzione: “Posso scadere tra sette mesi col referendum o tra sette anni dopo il secondo giro. Spero questa seconda. Mi senti come uno che ha già rovesciato la clessidra, sono uno yogurt in scadenza”.

In tema di elezioni, Renzi ha infine ricordato come il PD sia ancora un partito strutturato e lontano da stravolgimenti: “Il partito della nazione? È il dibattito più assurdo mai fatto, è un fantasma e io devo cambiare un Paese, non perdere tempo a cercare un fantasma”. I fatti sono invece quelli che rimandano a un evidente cambiamento generazionale: “Nel 2013 c'erano Bersani, Berlusconi e Grillo. Se si votasse oggi saremmo io, Salvini e, probabilmente, Di Maio. C'è un salto generazionale impressionante”.

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views