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Renzi: “Grillo mi denunci pure, ma la scheda per eleggere il Senato ci sarà”

Durante il Matteo Risponde, il presidente del Consiglio Renzi replica alle accuse di Beppe Grillo che ha annunciato di volerlo querelare per abuso di credulità popolare per aver mostrato la scheda elettorale per eleggere il Senato in futuro. “La proposta di Chiti esiste e si potrà discutere solo dopo il referendum per questioni di tempistica istituzionale. Se Grillo vorrà denunciarmi, non mi sottrarrò e non mi avvarrò della facoltà di non rispondere come loro”:
A cura di Charlotte Matteini
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scheda senato

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo le polemiche relative al facsimile della scheda elettorale per eleggere il Senato mostrata durante il Matteo Risponde qualche sera fa, torna nuovamente sull'argomento e cerca di fare chiarezza: "Con la riforma costituzionale cambierà tutto nel Senato, ma si potrà votare ed eleggere il proprio senatore. Se vince il sì, si voterà comunque per il Senato, però il Senato conterà meno, non sarà un doppione della camera e i senatori non prenderanno l'indennità", spiega Renzi, sottolineando che "la scheda che ho mostrato è il facsimile di quella che troverete in futuro se verrà approvata la riforma e, in seguito, la proposta di legge elettorale firmata da Vannino Chiti. Con la riforma costituzionale non si aboliscono le elezioni, ma le indennità". Riguardo il fatto che al momento la legge di Chiti non è ancora stata approvata, il punto è semplice, rileva il presidente del Consiglio: "Non si può approvare perché prima bisogna votare la riforma e solo dopo possiamo calendarizzare la discussione del provvedimento di Chiti, è questione di tempistiche istituzionali".

"Ragazzi, non fatevi fregare dalle bufale, vi prego. Domenica 4 dicembre si vota la riforma costituzionale che abolisce il bicameralismo perfetto, il Cnel, riduce il numero dei parlamentari e toglie le indennità ai senatori. Chi vota no si tiene la situazione di oggi, la confusione di oggi. Chi invece voterà sì otterrà più semplicità, più chiarezza nei rapporti Stato-Regioni, più risparmi e meno senatori. Riguardo a Grillo che ha annunciato di volermi denunciare per aver mostrato il facsimile della scheda elettorale, io dico che non ho alcun problema e se vorranno io non mi sottrarrò e, soprattutto, non mi avvarrò della facoltà di non rispondere come hanno fatto invece i loro esponenti per la questione delle firme false", ha proseguito Matteo Renzi.

In serata, ospite a Otto e Mezzo, il premier è tornato sulla polemica con il leader del Movimento 5 stelle: "Beppe: l'abuso della credulità popolare non è più reato e questo ti salva sulle scie chimiche e sulle sirene nel Mediterraneo".

Riguardo il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, il presidente del Consiglio durante il MatteoRisponde ha ribadito che nulla c'entra con il referendum costituzionale, ma che la questione non poteva essere chiusa prima: "Brunetta è il ministro che ha bloccato i contratti, noi dopo 7 anni li abbiamo sbloccati e abbiamo sbloccato il Paese. L'accordo è stato firmato anche dai sindacati e non trovo siano un elemosina 85 euro. Abbiamo chiuso quando si è potuto chiudere, abbiamo fatto anche molto altro oltre questo e non sotto referendum, ma questo sblocco non c'entra nulla con la consultazione referendaria, noi stiamo queste cose per l'Italia. Preferivate quelli che non facevano queste cose?", ha concluso il presidente del Consiglio.

"Ci sono state delle espressioni molto brutte nella campagna elettorale, serial killer, scrofa ferita, ma anche un sacco di gente che sta discutendo della Costituzione: è la democrazia, poi dal 5 dicembre si riparte tutti insieme", ha detto  Renzi ospite di Otto e mezzo su La7.

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