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Regeni, fallito incontro con inquirenti egiziani. Gentiloni richiama ambasciatore al Cairo

La Procura di Roma ha emanato un comunicato in cui esprimeva forte delusione, sottolineando come le richieste avanzate l’8 febbraio scorso non siano state rispettate: non sono stati consegnati i tabulati delle utenze riconducibili a soggetti egiziani presenti al Cairo nel gennaio scorso e neanche i filmati della metro e del quartiere dove Regeni abitava. Si interrompe, quindi, la collaborazione tra le autorità dei due paesi.
A cura di Susanna Picone
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Update 21:50 – Dopo il fallimento dell'incontro tra gli inquirenti italiani e quelli egiziani, il premier Matteo Renzi è intervenuto sulla questione. "L'Italia – ha detto il presidente del Consiglio – ha preso un impegno con la famiglia Regeni, con la memoria di Giulio Regeni, ma anche con la dignità di ciascuno di noi nel dire che non ci saremmo fermati se non davanti alla verità. Il procuratore di Roma, dottor Pignatone e i suoi collaboratori si sono espressi considerando deludenti i colloqui con le autorità egiziane e quindi è arrivato il richiamo in Patria per consultazioni dell'ambasciatore. Ci fermeremo solo davanti alla verità quella vera". La famiglia di Giulio, invece, ha "appreso con amarezza del fallimento del vertice tra le autorità giudiziarie italiane e quelle egiziane" ed "espresso soddisfazione per la decisione del ministro Gentiloni di richiamare in Italia l'ambasciatore Massari". "Siamo certi – hanno detto i genitori dello studente friulano – che le nostre istituzioni e tutti coloro che stanno combattendo al nostro fianco questa battaglia di giustizia, non si fermeranno fino a quando non otterranno verità".

Update 18:35 – Sembra essersi concluso con un fallimento l'incontro tra gli inquirenti italiani e quelli egiziani sul caso Regeni. La Procura di Roma ha emanato un comunicato in cui esprimeva forte delusione, sottolineando come le richieste avanzate l'8 febbraio scorso non siano state rispettate: non sono stati consegnati i tabulati delle utenze riconducibili a soggetti egiziani presenti al Cairo nel gennaio scorso e neanche i filmati della metro e del quartiere dove Regeni abitava. Si interrompe, quindi, la collaborazione tra le autorità dei due paesi.

Il ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, ha richiamato a Roma per consultazioni l'Ambasciatore al Cairo Maurizio Massari. La Farnesina ha comunicato che in base agli sviluppi delle riunioni tra i team investigativi italiano ed egiziano "si rende necessaria una valutazione urgente delle iniziative più opportune per rilanciare l’impegno volto ad accertare la verità sul barbaro omicidio".

È prevista per oggi una nuova riunione tra gli investigatori italiani e quelli egiziani sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo lo scorso gennaio. Seduti attorno al tavolo ci saranno nuovamente il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, il pm Sergio Colaiocco, e il capo del Sco, Renato Cortese, e quello dei Ros, Giuseppe Governale. Per l'Egitto partecipano il generale Adel Gaffar e il brigadiere generale Alaa Abdel Megid, dei servizi centrali della polizia egiziana e il vicedirettore della polizia criminale del governatorato di Giza, maggiore Mostafa Meabed. Per la procura del Cairo ci sono i procuratori Mostafa Soliman, e Mohamed Hamdy El Sayed.

Ieri il primo confronto – Il primo round tra Italia ed Egitto sul caso Regeni è andato in scena ieri: al centro della prima delle due giornate di vertice lo scambio reciproco di informazioni e documenti sulla vicenda. L'incontro è durato circa cinque ore e lo scambio di informazioni c’è stato ma la linea di piazzale Clodio è di tenere il massimo riserbo sui documenti arrivati dal Cairo almeno fino a stasera, quando il vertice sul caso Giulio Regeni sarà ufficialmente concluso. A riunione finita dovrebbero divulgare un comunicato congiunto. Dalle poche informazioni che trapelano solo una minima parte di quanto chiesto dagli investigatori italiani sarebbe arrivata a Roma. I pm italiani avevano richiesto i dati delle celle telefoniche e i video delle telecamere di sorveglianza di metropolitane e negozi del quartiere nel quale Giulio viveva ed è sparito.

I genitori di Giulio hanno smentito le notizie rilanciate dai media egiziani – Intanto dopo la notizia trapelata dalla stampa egiziana, secondo la quale parte della delegazione arrivata dall’Egitto in Italia vorrebbe incontrare i familiari di Giulio Regeni per presentare loro le condoglianze e rispondere ad eventuali domande sulla vicenda, la famiglia del ricercatore friulano ha risposto per bocca del loro avvocato: “Non abbiamo avuto nessun contatto con gli inquirenti egiziani e nessuna notizia di una loro visita”.

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