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Regeni, Egitto nega tabulati e video: “Richieste italiane sono incostituzionali”

La commissione parlamentare egiziana incaricata del caso ha rigettato le richieste dei pm italiani rifiutando l’invio dei tabulati e delle immagini delle telecamere di sorveglianza.
A cura di Antonio Palma
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Ennesima marcia indietro delle autorità egiziane sul caso di Giulio Regeni, lo studente friulano scomparso dal Cairo in circostanze mai chiarite e ritrovato cadavere il 3 febbraio in strada con evidenti segni di tortura. La commissione trilaterale parlamentare egiziana sul caso dell'italiano infatti oggi ha confermato il rifiuto dell'Egitto a condividere con gli inquirenti italiani una parte dei materiali dell'inchiesta locale. A confermarlo è stato il deputato egiziano Tarek al Kholi, segretario della commissione Affari esteri della Camera dei rappresentanti egiziana, interpellato dall'agenzia di stampa Ansa.

Nel dettaglio sono tre le richieste che il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone aveva fatto al Paese Nordafricano, tutte respinte. Si tratta dell'invio dei tabulatati telefonici, dell'acquisizione delle immagini di alcune telecamere a circuito chiuso di metropolitane e negozi del quartiere nel quale Giulio viveva ed è sparito il 25 gennaio scorso e l'estradizione di tre persone in relazione al caso Regeni. In particolare le prime due richieste erano state considerate fondamentali per accertare la verità dai pm romani che indagano sul caso. Le tre commissioni parlamentari egiziane riunite degli Affari esteri, dei Diritti umani, della Difesa, però hanno rigettato in blocco la richiesta.

La motivazione addotta per il rifiuto è quella di un contrasto con le leggi costituzionali locali. "Le recenti richieste della parte italiana sono in contrasto con la Costituzione. Pertanto noi sosteniamo il rifiuto delle autorità competenti di rispettare tali richieste", ha spiegato infatti lo stesso al Kholi attraverso una dichiarazione scritta.  Una decisione che di fatto si rimangia tutte le dichiarazioni di collaborazione da parte delle autorità egiziane. Dopo gli incontri tra le delegazioni dei due Paesi si al Cairo sia a Roma però anche procuratore si era mostrato scettico sulla possibilità di giungere ad una piena collaborazione da parte degli egiziani.

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