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Rapina banca e si fa arrestare per scappare dalla moglie, ma è condannato ai domiciliari

La storia di un settantenne che ha rapinato con un bigliettino la banca per scappare di casa ma è stato condannato ai domiciliari.
A cura di A. P.
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Si era presentato in banca mostrando ad un impiegato un bigliettino sul quale era scritto che era una rapina e che aveva una pistola in tasca, poi, dopo la consegna dei soldi, aveva atteso la polizia per farsi arrestare; il tutto solo per poter scappare via dalla moglie e avere un posto sicuro in cui stare. Per sua sfortuna, però, il gesto non è servito a niente perché il giudice, seppur condannandolo, ha disposto per lui i domiciliari nella stessa casa in cui abita con la moglie.

È la storia di un anziano 70enne statunitense, Lawrence John Ripple, condannato nei giorni scorsi a sei mesi di arresti domiciliari con braccialetto elettronico e a tre anni di libertà vigilata. Come ricostruito dagli inquirenti, l'uomo, residente a Kansas City, aveva scritto il bigliettino della rapina davanti alla moglie minacciando di compiere il gesto dopo l'ennesima lite, spiegando che sarebbe meglio essere in prigione che a casa. Davanti all'indifferenza della donna, avrebbe deciso di portare avanti la sua minaccia.

L'uomi si era recato in una filiale locale di una banca. Con molta tranquillità e senza nessuna arma era riuscito a farsi consegnare i soldi e subito dopo aveva chiesto di avvisare la polizia che è arrivata e lo ha arrestato. Un reato che gli sarebbe potuto costare anni di carcere ma, dopo le deposizioni in suo favore degli stessi impiegati della banca, il giudice ha deciso per la clemenza imponendogli però anche 50 ore di servizio di comunità  e il pagamento di 227,27 dollari alla banca e di 100 dollari per un fondo per le vittime di reati.

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