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Ragazzini down minacciati dai cacciatori: “Disturbate, andate via o vi spariamo”

Spiacevole episodio avvenuto a villa Paoletti a Mareno, in provincia di Treviso, dove un’associaizone aveva organizzato un’escursioni per i giovani meno fortunati. Gli accompagnatori e i ragazzi spaventati, hanno chiamato carabinieri e Protezione civile, ma i cacciatori sono fuggiti.
A cura di Biagio Chiariello
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Sarebbero stati disturbati mentre cacciavano, per questo un gruppo di cacciatori ha minacciato, fucile alla mano, una comitiva di ragazzi down. Ha dell'incredibile quanto avvenuto domenica mattina nelle campagne di Mareno. Come riportato da La Tribuna di Treviso, l'Associazione persone Down della Marca trevigiana aveva organizzato un giro con i quad per i suoi giovani, prima della tradizionale manifestazione “Diversamente tipico”, nel parco Rossi di Vazzola. Nelle vicinanze c'erano però anche dei cacciatori, che hanno cercato in tutti modi di allontanare i ragazzi dal posto per poter continuare a cacciare indisturbati, vista l’apertura della stagione venatoria, nonostante il terreno non fosse di loro proprietà.

Ne è venuta fuori una lite dai toni pesanti e un cacciatore – raccontano i volontari – avrebbe minacciato di sparare loro addosso con la propria doppietta, se non se ne fossero andati subito.  “Siamo stati ostacolati da alcuni cacciatori, uno ha alzato i toni fino a minacciare di sparare se non fossimo andati via – raccontano dall'Associazione Italiana Persone Down a La Tribuna – all'arrivo dei carabinieri e della Protezione civile erano tutti spariti, ma ovviamente hanno spaventato quadisti e ragazzi". A quel punto gli organizzatori hanno chiamato i carabinieri, ma i cacciatori sarebbero fuggiti "per non farsi identificare".

La caccia, ricorda La Tribuna di Treviso, è vietata a meno di 100 metri dalle abitazioni e già in passato a Mareno erano stati segnalati spari, non a distanza regolamentare dalle case. “Dispiace che per quanto cerchi di organizzare e prevedere ogni imprevisto – spiega il presidente della Onlus Giuseppe Capitanio – si verifichino episodi spiacevoli come questo. Non v’è dubbio che i cacciatori hanno esagerato e rivendicato un diritto, quello di sparare, che avrebbe messo a rischio la sicurezza dei partecipanti a un evento autorizzato”.

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