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Quote latte, Italia deferita alla Corte di Giustizia UE. Il Ministro: “Colpa della Lega”

Il Ministro dell’agricoltura Maurizio Martina: “La notizia di oggi conferma che tutti quelli che hanno spiegato agli allevatori che non si doveva pagare le multe e che qualcuno sarebbe arrivato al posto loro, hanno fatto un grosso danno al Paese. Salvini si dovrebbe mettere una felpa con scritto ‘scusa’”.
A cura di D. F.
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L'Italia è stata deferita dalla Commissione Europea alla Corte di Giustizia UE "per non aver assolto adeguatamente” il recupero di 1,752 miliardi di euro dai produttori che hanno superato i tetti stabiliti dalle quote latte dal 1995 al 2009, periodo in cui il nostro paese ha sistematicamente superato la quota nazionale. Per Bruxelles l'Italia non ha – nel periodo in questione – assolto adeguatamente al proprio compito di gestione del recupero dei prelievi per la sovrapproduzione. I prelievi devono essere versati dai singoli produttori che hanno superato le quote latte individuali. Fal 1995 al 2009, l'Italia ha superato ogni anno la quota nazionale e lo stato ha versato alla commissione gli importi del prelievo supplementare dovuti per il periodo in questione, pari a 2,305 miliardi.

Secondo la Commissione Europea malgrado le ripetute richieste "risulta evidente che le autorità italiane non hanno preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici". Mancano all'appello infatti circa 1,752 miliardi, una parte dei quali è considerato perso. Bruzelles dunque stima che siano tuttora dovute sanzioni per un importo pari a 1,343 miliardi.

La reazione del ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina non si è fatta attendere: "La notizia di oggi conferma che tutti quelli che hanno spiegato agli allevatori che non si doveva pagare le multe e che qualcuno sarebbe arrivato al posto loro, hanno fatto un grosso danno al Paese. Salvini si dovrebbe mettere una felpa con scritto “scusa”. Ora affronteremo il deferimento – aggiunge Martina – tenendo presente che in questi 10 mesi abbiamo fatto quello che non si è fatto in 10 anni. Secondo me è inaccettabile che per 1000 allevatori disonesti ci vadano di mezzo 34 mila allevatori onesti e l’intero Paese".

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