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Province: “L’apertura del nuovo anno scolastico è a rischio”

L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Unione province d’Italia Antonio Satta che ha presentato a Roma un dossier. Sulle scuole pesano i tagli imposti dalla spending review e i tanti problemi di sicurezza.
A cura di Susanna Picone
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L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Unione province d’Italia Antonio Satta che ha presentato a Roma un dossier. Sulle scuole pesano i tagli imposti dalla spending review e i tanti problemi di sicurezza.

Molti studenti italiani il prossimo settembre potrebbero non trovare la loro scuola ad aspettarli. È a rischio, infatti, l’apertura del nuovo anno. A lanciare l’allarme è stato il presidente dell’Unione province d’Italia Antonio Satta che ha detto che tale rischio va spiegato con i tagli previsti dalla spending review: “Nel 2013 dovremo ridurre investimenti in sicurezza e nuove scuole di oltre 500 milioni di euro. Se non si interviene a ridurre i tagli ai bilanci delle Province per il 2013 – 1,2 miliardi, una cifra che non riusciamo a sostenere – e a modificare il patto di stabilità per molte scuole è a rischio l'apertura del nuovo anno scolastico". Il presidente dell’Upi ha parlato di tale rischio oggi a Roma presentando il dossier “Emergenza scuola: contro i tagli ai bilanci delle Province”. L’invito è a considerare la scuola pubblica una priorità del Paese su cui investire.

I lavori per la messa in sicurezza degli edifici – “Se non ci sarà la possibilità finanziaria di fare in estate i lavori che le Procure ci richiedono per la messa in sicurezza degli edifici scolastici – ha detto il presidente Satta – circa il 7-8% delle scuole non potranno essere aperte”. I presidenti delle Province "non sono disposti a prendersi avvisi di garanzia – per non parlare dei presidi delle scuole e dei funzionari dei nostri enti che stanno ricevendo ammende amministrative – perché il governo non ci dà le risorse necessarie, soprattutto quando queste risorse sono in nostro possesso ma non possiamo utilizzarle per i vincoli del patto di stabilità”. Da ora in poi, ha annunciato Satta, "gireremo i solleciti di pagamento e le proteste dei genitori a tutti i ministri, a cominciare da quello dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza".

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