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PETA denuncia la strage dei cani in Cina: scuoiati vivi per fare guanti e scarpe

Un filmato dell’organizzazione no-profit per i diritti degli animali mostra le strazianti torture alle quali sono sottoposte le povere bestie in almeno tre macelli della Cina. “La Gran Bretagna, l’Australia e gli Stati Uniti non sono esenti dal commercio di pelle di cane”.
A cura di Biagio Chiariello
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Guanti, scarpe e altre merci vendute nei negozi di tutto il mondo, oltre che in Rete, realizzate con le pelli di cani macellati nelle fabbriche della Cina. E’ quanto denuncia l’associazione animalista PETA attraverso un filmato nel quale si vedono alcuni conciatori su una porta di un macello della provincia settentrionale di Hebei. Ai loro piedi, le carcasse delle povere bestie ammazzate barbaramente. Secondo quanto accertato dall'organizzazione no-profit i cani vengono ammazzati a bastonate. In un’altra immagine si vedono gli animali, ormai privi di vita, appesi su degli uncini. Un investigatore di PETA Asia afferma di aver visto i conciatori scuoiare i cani mentre erano ancora vivi.

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Ingrid Newkirk, fondatrice di Peta, ha detto: “Siamo sicuri che la Gran Bretagna, l'Australia e gli Stati Uniti non sono esenti dal commercio di pelle di cane. Molti rivenditori stanno importando pelli a buon mercato dalla Cina, quindi è praticamene certe che sugli scaffali di molti negozi e, forse già negli armadi della gente, sono quasi presenti questi prodotti”. La PETA “chiede ai consumatori britannici di considerare il terrore che i cani ed altri animali subiscono quando vengono macellati senza alcuna pietà”, continua Newkirk. C’è da dire che senza un costoso test del DNA, è praticamente impossibile sapere esattamente con che tipo di pelle animale è stato realizzato un paio di guanti piuttosto che un paio di scarpe. L'organizzazione animalista ha assicurato dell’esistenza, appurata nel corso di un anno di indagini, di almeno tre macelli e sei impianti di trasformazione nella zona centrale della Cina dove vengono massacrati quotidianamente i poveri animali.

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