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Pensioni “sessiste”: più alte per gli uomini. Ma 7,4 milioni con meno di mille euro al mese

Le donne sono più numerose degli uomini, ma hanno assegni più bassi. Rappresentano infatti il 52,9% della platea ma percepiscono solo il 43,9% dei 266 miliardi di euro erogati. E’ ciò che emerge da un’analisi dell’Istat. Il 44% dei pensionati con meno di mille euro al mese.
A cura di Biagio Chiariello
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Oltre la metà (53,4%) delle donne percepisce meno di mille euro di pensione, contro un terzo (33,6%) degli uomini. E' quanto emerge da un'analisi di genere dell'Istat sui trattamenti pensionistici. Inoltre, gli assegni medi delle donne sono inferiori del 65,6% rispetto a quelli degli uomini. Secondo l'istituto di ricerca nazionale, nel 2011 l'importo medio dei vitalizi "rosa" è stato infatti di 8.732 euro l'anno contro i 14.460 degli uomini. C'è da dire che le donne rappresentano il 52,9% dei titolari di pensioni (in totale i pensionati sono 16,7 milioni). Sulla base di questi numeri, però, agli uomini spetta la quota maggioritaria della spesa complessiva (56,1%, pari a 149 miliardi di euro). il divario sui trattamenti previdenziali uomini/donne si riduce  al 43,8% se si guarda al reddito pensionistico totale, pari a 19.022 euro per gli uomini e a 13.228 per le donne. Nel suo studio "Trattamenti pensionistici e beneficiari", l'Istat rivela inoltre che, tra il 2001 e il 2011, il divario tra pensioni maschili e femminili è cresciuto del 4,5%.

Quasi 900mila pensionati hanno un assegno da oltre 3.000 euro al mese: anche in questo caso 657mila sono uomini, le donne sono appena 204mila. Il 25,8%, invece, gode di un reddito mensile uguale o superiore ai duemila euro, facendo proprio il 50% della spesa pensionistica destinata agli uomini; i valori scendono al 10,8% e al 26,9% tra le donne. Ad ogni modo, sono 7,4 milioni di pensionati che non arrivano a mille euro al mese. Le disuguaglianze più significative nei trattamenti uomo/donna si segnalano nelle regioni del Nord, mentre il rapporto di dipendenza (cioè il rapporto tra il numero di pensionati e quello della popolazione occupata) è a tutto svantaggio delle donne con 91,7 pensionate ogni 100 lavoratrici, contro 55,9 pensionati ogni 100 lavoratori. Il tasso di pensionamento, che è il rapporto tra il numero delle pensioni e quello della popolazione, è superiore per la componente "rosa" (43,6% contro il 35,9 di quella maschile).

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