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Pensionato suicida dopo crack Banca Etruria: blitz della Finanza

Questa mattina, su mandato della Procura di Civitavecchia, la Guardia di Finanza ha operato un blitz presso gli uffici della sede centrale dell’istituto bancario aretino. Le Fiamme Gialle stanno finendo di acquisire tutta la documentazione relativa al filone d’indagine avviato con il suicidio di Luigi D’Angelo, il pensionato che lo scorso 28 novembre si tolse la vita quando scoprì di aver perso tutti i risparmi investiti in obbligazioni subordinate dell’istituto aretino. Le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti sono truffa e istigazione al suicidio.
A cura di Charlotte Matteini
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Il 28 novembre scorso, Luigi D'angelo, pensionato di Civitavecchia, si è suicidato. Secondo le testimonianze, D'angelo si sarebbe tolto la vita perché si era reso conto di aver perso tutti i propri risparmi, che ammontavano a circa 100.000 euro, a causa dell'azzeramento delle obbligazioni subordinate emesse da Banca Etruria, per effetto di un provvedimento emanato dal Governo quello stesso mese. Stamane, su mandato della Procura di Civitavecchia, che sta indagando sull'ipotesi di truffa e istigazione al suicidio del pensionato, la Guardia di Finanza ha operato un blitz presso gli uffici della sede centrale dell'istituto bancario aretino.

Le Fiamme Gialle stanno acquisendo tutta la documentazione relativa all’emissione di obbligazioni subordinate sottoscritte dalla clientela della banca, oltre a tutti gli specifici documenti riguardanti la vicenda di D'Angelo. La Procura in questi mesi ha cercato di verificare se qualche dipendente di Banca Etruria possa avere in qualche modo deliberatamente ingannato il pensionato che, proprio in quanto pensionato e non avvezzo a investimenti particolari, risulterebbe essere una persona con bassa propensione al rischio, quindi non adatta a figurare nell'elenco dei potenziali acquirenti di strumenti finanziari così complessi. Secondo l'ipotesi, quindi, D'Angelo sarebbe stato indotto a comprare obbligazioni subordinate per un ammontare di 90 mila euro, oltre a ulteriori 20 mila euro in azioni, destinate a investitori particolarmente esperti.

Durante l'udienza preliminare tenutasi ad Arezzo, relativa al primo filone dell’inchiesta sull’istituto di Arezzo, che vede imputati per ostacolo alla vigilanza l’ex presidente Giuseppe Fornasari, l’ex dg Luca Bronchi e il dirigente Davide Canestri, è stato stabilito che tutti e tre saranno processati con rito abbreviato il prossimo 8 giugno. Il gup Annamaria Loprete ha inoltre respinto tutte le circa 200 richieste di costituzione di parte civile avanzate dai risparmiatori e dalle associazioni dei consumatori, ammettendo solamente quella della Banca d’Italia.

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