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Pedopornografia online, blitz della polizia: 5 arresti, video anche con bimbi di 5 anni

Gli agenti, attraverso falsi profili, hanno portato avanti l’inchiesta anche sotto copertura scoprendo oltre 10mila video pedopornografici che ritraevano anche soggetti minori sotto i 10 anni.
A cura di Antonio Palma
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Oltre 10mila video pedopornografici e altrettante fotografie che ritraevano minori anche in tenerissima età. È il giro di pedopornografia online a livello internazionale scoperto dagli agenti della  polizia postale della Toscana nell'ambito di una complessa indagine coordinata dalla procura fiorentina e che oggi ha portato all'arresto di cinque persone e alla denuncia di altre trenta in tutta Italia. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Arezzo, Roma, Ferrara, Brescia e Venezia, per tutti l'accusa è di detenzione di immagini e video pedopornografici.

Gli arrestati sono persone  già conosciute alle forze dell'ordine per gli stessi reati e uno di loro, un disoccupato di Arezzo di 41 anni, aveva adibito una stanza appositamente per l'attività criminale. I video venivano scaricati principalmente di notte in pochi casi le persone erano frequentatori del giro in maniera occasionale. "È un crimine odioso e obbrobrioso", ha commentato il procuratore Giuseppe Creazzo. Nell'operazione, denominata "Sweep web", gli agenti hanno scoperto video raccapriccianti nei quali si vedono scene di sesso di adulti con bambini anche di cinque anni, sembra quasi tutti girati all'estero. Le sequenze saranno caricate sul database dell'Interpol denominato International Child Sexual Exploitation, nel tentativo di arrivare all'identificazione dei minori e dei responsabili degli abusi.

L'inchiesta, partita circa un anno fa, ha permesso di smascherare in tutto una quarantina di soggetti italiani residenti su tutto il territorio nazionale, ma anche altri 120 individui tra europei, statunitensi e dell'America Latina, segnalati alle rispettive autorità giudiziarie. Le persone coinvolte sono di tutti i ceti sociali, in maggioranza tra i 30 e 50 anni, anche se ci sono quattro pensionati. Durante il blitz la polizia ha effettuato anche diverse  perquisizioni tra Toscana, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Puglia e Sicilia.

Gli accertamenti sul giro di pedopornografia online erano partiti nel 2015 a seguito della denuncia, di un cittadino livornese che, scaricando musica tramite un programma di file sharing, si era ritrovato sul computer un video pedopornografico. L'uomo si era subito rivolto alla polizia postale che, una volta allertata l'autorità giudiziaria locale, si è messa all'opera per cercare di risalire alla fonte del file scoprendo così l'enorme giro di file con oggetto i bambini. Come spiegato dal questore di Firenze, Alberto Intini, "grazie alla legislazione vigente la polizia postale ha potuto utilizzare falsi profili, portando avanti l'inchiesta anche sotto copertura" anche perché per accedere alla sezione più nascosta del web occorrevano particolari password.

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