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Passera respinge le critiche sul decreto sviluppo: “Ecco dove sono gli 80 mld”

Dopo le critiche del Pdl al provvedimento per la crescita approvato in Cdm, il ministro dello Sviluppo Economico, in un’intervista al Corriere della Sera, assicura che “la crescita non si fa schioccando le dita”. Le “resistenze sono tante e su tutto. Ma le superiamo”.
A cura di Biagio Chiariello
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Passera respinge le critiche sul decreto sviluppoEcco dove sono gli 80 miliardi

Le «resistenze» sono «tante e su tutto. Ma le superiamo». Ostenta ottimismo il ministro dello Sviluppo Corrado Passera nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, due giorni dopo l'approvazione del decreto sviluppo in Consiglio dei Ministri. «Nessuna scorciatoia, la crescita vera non si fa con gli annunci, schioccando le dita». Passera risponde così a chi aveva criticato il provvedimento che sancisce l’inizio della presunta «fase due» del governo. In particolare, gli attacchi erano arrivati dal Pdl, per voce di Angelino Alfano. Altro che 80 miliardi in campo, ha accusato il segretario del partito azzurro, il provvedimento ne muove solo uno, «gli altri 79 sono virtuali». Ma Passera taglia corto: «Questo decreto contiene mesi di lavoro e riforme profonde. Su questo fronte l'impegno del governo è continuo, non esistono fasi 1 e 2». E viene subito al "dunque", alle cifre:

La stima che mi hanno chiesto in conferenza stampa (gli 80 miliardi, ndr) riguarda sia le norme che mettono a disposizione delle imprese nuovi strumenti di finanziamento, sia quelle che attivano o accelerano nuovi investimenti. Riteniamo che project bond, cambiali finanziarie, obbligazioni permetteranno alle imprese di raccogliere mezzi finanziari per almeno una quarantina di miliardi”.

Sulla seconda parte del pacchetto per lo sviluppo, precisa che si tratta di una «stima degli effetti economici» derivanti da «interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico, dal Piano Città, dai progetti finanziabili dal nuovo Fondo per la crescita sostenibile, dalla defiscalizzazione in campo infrastrutturale, dallo sblocco di molti cantieri energetici». Ma ci sono alcuni aspetti positivi sui quali non è semplice fare una stima, ad esempio sulle «agevolazioni sulle assunzioni, riforma del diritto fallimentare, accelerazione della giustizia civile, nuovi contratti di programma, semplificazioni procedurali».

Insomma, c'è tutto per indirizzare l'Italia «nella direzione giusta». Solo su un punto il Governo è stato costretto a rinunciare: «il credito d'imposta per l'innovazione, che valeva 6-700 milioni. Ma è solo un rinvio, in attesa delle risorse che verranno da review e dismissioni». Decreto sviluppo (la bozza) che è venuto fuori nonostante i rinvii delle scorse settimane e i nodi sulle coperture finanziarie del provvedimento venuti al pettine con la Ragioneria dello Stato. In tal senso, Passera cita la "battaglia" per le risorse con il vice ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che avrebbe prodotto il ritardo del Ddl in Cdm di due settimane. «Con Grilli – dice il Ministro – abbiamo trovato in questi mesi la soluzione a tantissimi problemi e cosi è stato anche stavolta».

Altra questione spinosa è quella dei pagamenti alla P.A. Monti qualche settimana fa aveva detto che a novembre si era presentato il rischio di non poter pagare gli stipendi agli impiegati. Passera, interviene sul tema, affermando che «entro l’anno si potranno rendere liquidi 20-30 miliardi». I prossimi documenti sul tavolo del ministro riguarderanno invece «Agenda digitale, misure per le start-up entro l'estate e i cantier della Salerno-Reggio Calabria entro il 2013».

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