398 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Parmalat, la Cassazione conferma le condanne ma con sconto di pena a Tanzi

Condanne definitive per tutti i 15 imputati per il crac della Parmalat. L’ex patron del gruppo Callisto Tanzi condannato a 17 anni e 5 mesi.
A cura di A. P.
398 CONDIVISIONI
Immagine

Tutte confermate le condanne inflitte in Appello per il crac della Parmalat. La quinta sezione penale della Corte di Cassazione, infatti, oggi ha reso definitive le 15 condanne inflitte agli imputati nel processo di Appello per il disastro finanziario dell'azienda alimentare emiliana. Nella loro sentenza i giudici hanno sostanzialmente confermato  il verdetto emesso dal Tribunale di appello di Bologna prevedendo solo una piccola riduzione della pena per alcuni imputati per la sopraggiunta prescrizione dell’accusa di associazione a delinquere. In particolare pena ridotta di cinque mesi per il patron di Parmalat Calisto Tanzi e il suo braccio destro Fausto Tonna, 4 mesi in meno rispetto all'appello invece per Giovanni Tanzi, riduzione di tre mesi infine per Luciano Silingardi. Nello stesso verdetto, arrivato dopo circa quattro ore di camera di consiglio, i giudici hanno condannato gli imputati anche a rifondere le spese processuali a favore delle parti civili, oltre 34mila risparmiatori danneggiati dal crac Parmalat. Accolto così quasi interamente le richieste del sostituto procuratore generale Pietro Gaeta.

A questo punto si mette la parola fine ad una lunga vicenda processuale iniziata nel 2003 con il crac del gruppo alimentare. Condanna definitiva a 17 anni e 5 mesi per il 75enne Callisto Tanzi, attualmente l'unico in regime di detenzione ai domiciliari in un ospedale a Parma per problemi di salute, e già condannato a otto anni  per aggiotaggio nell’altro filone milanese . "Approviamo la chiusura positiva di questa pagina processuale, che conferma pesanti condanne. Siamo riusciti a recuperare una quota di circa il 75-80 per cento del danno, ma questo non è stato coperto del tutto" ha spiegato l'avvocato di oltre 32mila risparmiatori. "Vi è una magra consolazione, perché questo filone processuale è quello in cui i risparmiatori avranno ben poca soddisfazione. Sono state raggiunte transazioni solo parziali e con i principali imputati non abbiamo realizzato un bel niente" ha spiegato un altro legale di parte civile.

398 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views