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Parascevedecatriafobia, la paura del venerdì 13

La paura del venerdì 13 ha un nome, ha un origine mitologica e arriva ad essere addirittura invalidante per alcune popolazioni. Osserviamo da vicino questa data e questo giorno, tentando di capire cosa si nasconde dietro la parascevedecatriafobia.
A cura di Eleonora D'Amore
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venerdi13

Paura e preoccupazione alla vista di un gatto nero, del sale caduto inavvertitamente, di una scala sotto la quale passare e, come se non bastasse, di un giorno della settimana contrassegnato da una data particolare: venerdì 13. La superstizione non conosce limiti e a quanto pare in Inghilterra può sfociare in esternazioni fobiche immotivate e senza controllo, così come in altri Paesi europei come la Germania, il Belgio, la Finlandia e gran parte dei Paesi dell'Est. In quelli di origine latina, come l'Italia e la Spagna, i giorni considerati "sfortunati" sono il martedì e il venerdì, specie se quest'ultimo cade in data 17, tant'è vero che i detti popolari tipo "di martedì non ti sposare non ti imbarcare e di casa tua non ti allontanare" e "di Venere e di Marte non si sposa e non si parte" sono diventati col tempo sempre più diffusi in quelle circostanze.

Nello specifico la paura del venerdì 13 è definita parascevedecatriafobia, una speciale variante della triscaidecafobia, ossia la paura del numero 13. Dal Greco moderno παρασκευή (paraskevé), “preparazione” e per estensione “venerdi”, δεκατρία (decatría) “tredici” e φοβία (fobía) “paura”, pare sia una delle paure più antiche del mondo. Donald Dossey, fondatore del Centro gestione dello Stress e Istituto delle Fobie del Nord Carolina, oltre che stimato storico del folklore, in uno speciale del National Geographic ne ha narrato l'origine riportando un antico racconto della mitologia nordica: "12 dei erano a cena nel Valhalla, il loro paradiso, quando improvvisamente apparve il 13° dio non invitato, il perfido Loki. Quest'ultimo decise di organizzare una sfida tra Hoder, il dio cieco delle tenebre, e Balder, il dio della gioia e della letizia. Balder purtroppo morì e la Terra sprofondò nel buio e nella disperazione, segnando per sempre quel giorno funesto e il numero 13 ad esso associato".

Secondo il Centro di Gestione dello Stress e Istituto delle Fobie di Asheville oltre 67 milioni di persone negli Stati Uniti sono affette dalla paura di questo giorno e l'economia risentirebbe di circa 600milioni di euro a causa della astensioni forzate dal lavoro e dalla vita sociale (per questo motivo il DailyFinance l'ha definita "Billion dollar Fobia"). Non si esce di casa, in casi particolari nemmeno dal letto, non si mangia al ristorante, non si organizzano matrimoni (è risaputo che i ristoranti sono a buon prezzo in quel giorno) e non si prendono aerei. Una vera e propria fobia che, di certo, il famosissimo film Venerdì 13 di Sean S. Cunningham non ha aiutato ad esorcizzare.

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