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Papa Francesco: “La disoccupazione è la conseguenza del sistema economico”

Il Pontefice incontrando gli operai delle acciaierie di Terni ha ricordato che la disoccupazione è conseguenza di un sistema economico che mette al centro solo il denaro.
A cura di Antonio Palma
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“La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro", con queste parole Papa Francesco oggi ha puntato nuovamente il dito contro il sistema economico occidentale che tratta le persone come fossero oggetti. Incontrando dirigenti e operai delle acciaierie di Terni in occasione del 130esimo anniversario della fondazione della fabbrica, il Pontefice infatti ha affrontato il drammatico problema della disoccupazione nel nostro Paese e non solo. Nel suo messaggio ai fedeli Bergoglio ha ricordato che "il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità. E se manca il lavoro questa dignità viene ferita", aggiungendo: “Chi è disoccupato o sottoccupato rischia di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell’esclusione sociale”.

"Ciascuno faccia la propria parte " – Per questo Papa Francesco ha fatto appello ai "diversi soggetti politici, sociali ed economici che sono chiamati a favorire un’impostazione diversa" del lavoro, "basata sulla giustizia e sulla solidarietà, per assicurare a tutti la possibilità di svolgere un’attività lavorativa dignitosa”. "La fase di grave difficoltà e di disoccupazione richiede di essere affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà. La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità” ha sottolineato il Pontefice, concludendo: "Cari fratelli e sorelle, non smettete mai di sperare in un futuro migliore. Lottate per quello, lottate! Non lasciatevi intrappolare dal vortice del pessimismo. Se ciascuno farà la propria parte, se tutti metteranno sempre al centro la persona umana, con la sua dignità, se si consoliderà un atteggiamento di solidarietà e condivisione fraterna, ispirato al Vangelo, si potrà uscire dalla palude di una stagione economica e lavorativa faticosa e difficile”.

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