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Pakistan, il fratello violenta una 12enne. Il consiglio del villaggio: “Stuprate sua sorella”

Ad ordinare la ‘sentenza’ (una sorta di ‘occhio per occhio dente per dente’) sono stati gli anziani che compongono il consiglio del villaggio (‘panchayat’) nei pressi di Multan, dopo che un uomo aveva denunciato lo stupro di sua sorella. La vittima, 16 anni, sarebbe stata violentata davanti ai genitori. Dieci persone sono finite in manette.
A cura di Biagio Chiariello
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gli uomini arrestati per la violenza
gli uomini arrestati per la violenza

Una terribile storia di violenza e vendetta arriva dal Pakistan. La polizia locale ha arrestato nella provincia centrale di Punjab i membri di un ‘panchayat’ (Consiglio di villaggio) che, per punire un presunto stupratore hanno ordinato lo stupro della sorella 16enne dell'uomo da parte del fratello della vittima. Come riportato da Daily Pakistan, lo scorso 18 luglio dieci persone provenienti dalla città di Multan, nel Distretto di Muzaffargarh, regione del Punjab, sono state arrestate per aver decretato come forma di punizione una vecchia pratica pachistana per i casi di violenza sulle donne denominata ‘Vanni’.

L'ordine degli anziani del villaggio

Il panchayat si era riunito a seguito delle accuse nei confronti di un residente locale, Umar Wawda, che avrebbe violentato una ragazzina di 12 anni, due giorni prima, in un prato dove i genitori le avevano chiesto di tagliare l’erba. L'aggressore, catturato dalla popolazione, è stato portato davanti al consiglio del villaggio formato da 40 membri che per “sanare” la questione ha ordinato al fratello della vittima di violentare la sorella dell’accusato. Cosa che è avvenuta poco dopo in una stanza vicina: ‘la condanna’ è avvenuta davanti ai parenti della ragazzina, scrive Pakistan Dawn. Allah Baksh, ufficiale della polizia, ha confermato la vicenda all'agenzia AFP. Secondo gli agenti, le famiglie delle due ragazze coinvolte hanno una lontana parentela. Le ispezioni mediche avrebbero confermato che entrambe le giovani hanno effettivamente subito violenze. La madre della 16enne ha poi presentato alla polizia una denuncia per violenza carnale. E ciò ha permesso alle autorità di far emergere la vicenda e procedere ai primi provvedimenti disciplinari.

Stupro per vendetta, una pratica diffusa in Pakistan

Non è il primo caso di stupro per vendetta nel Punjab meridionale. E ancora una volta, la vicenda mostra il mix inquietante tra legge tribale, consuetudini e Legge dello Stato. Un caso simile era avvenuto nel gennaio 2014 sempre a Muzaffargarh dove il ‘panchayat’ aveva dato l'ordine di stuprare una donna di 41 anni. Nel 2002 aveva fatto molto discutere il caso di Mukhtar Mai, diventata poi simbolo della lotta delle donne contro la violenza non solo nel suo Paese. Allora 30enne, venne condannata a uno stupro di gruppo da una delle tribù più potenti del suo Paese. La pena mirava a colpire un suo familiare reo di aver fatto uno sgarro a un componente del prestigioso clan Matsoi. Dopo una lunga battaglia legale, la donna ha avuto in parte giustizia (alcuni dei suoi stupratori sono stati condannati, altri invece condannati a morte ma poi liberati), con gli 8.300 dollari ottenuti come indennizzo Mukhtar ha costruito due scuole e un Centro per rifugiati, il Mukhtar Mai Women’s Welfare Organization.

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