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Nuovo orrore jihadista: quattro decapitati. “Sono spie del Mossad”

Altro filmato choc pubblicato dai miliziani vicini ad al Qaida: a quattro persone in Egitto è stata tagliata la testa con un coltello dal loro boia a volto coperto. Avrebbero fornito hanno fornite informazioni di intelligence ai servizi segreti israeliani.
A cura di Biagio Chiariello
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L’orrore non ha fine in Medio Oriente. Un nuovo choccante video pubblicato su Twitter da un gruppo militante con base in Sinai, noto come Ansar Bayt al-Maqdis o Ansar Jerusalem, mostra la decapitazione di quattro egiziani accusati di essere spie del Mossad israeliano. L’autenticità del filmato – che arriva ad una settimana da quello della barbara uccisione dell’americano James Foley da parte dello Stato Islamico – non è stata ancora confermata. Ma se così dovesse essere, sarebbe la prima volta che un’organizzazione terroristica in Egitto esegue decapitazioni in pubblico e davanti alle telecamere. Nel filmato i quattro condannati a morte sono in ginocchio e alle loro spalle ci sono uomini armati a volto coperto. Uno di loro legge una dichiarazione, probabilmente relativa alle accuse nei loro confronti. Pochi minuti dopo avviene la decapitazione. Quindi le teste mozzate vengono appoggiate sui cadaveri, proprio come era stato fatto con il reporter USA. Secondo i militanti, i quattro avrebbero fornito informazioni di intelligence ai servizi segreti di Tel Aviv per un raid avvenuto il 23 luglio in cui sono stati uccisi tre combattenti di Ansar Bayt al-Maqdis. Le vittime erano state rapite due giorni prima mentre viaggiavano nella città di Sheikh Zuwaid, che è a pochi chilometri dalla Striscia di Gaza.

E i rapimenti non si fermano

43 caschi blu dell'Onu delle Figi sarebbero stati presi in ostaggio da miliziani di Al Qaeda sulle Alture del Golan, al confine con Israele, durante scontri tra ribelli e forze del regime siriano. La notizia, diffusa dalla tv panaraba al Arabiya, è stata confermata dall'ufficio del portavoce del Segretario Generale Ban Ki-moon, che ha aggiunto: altri 81 peacekeeper filippini sono invece accerchiati nelle loro posizioni da "gruppi armati designati come terroristi dal Consiglio di Sicurezza e altri gruppi armati non statali".

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