“Non fai figli”. Punisce la moglie tagliandole le mani. Ma quello sterile era lui…

Ha dell'incredibile quanto accaduto a una donna keniana colpevole, secondo suo marito, di non poter avere figli. Stephen Ngila ha amputato le mani alla moglie Jackline Mwende Ngila accusandola di non avergli "dato dei figli" e per questo punendola, tagliandole gli arti con un machete. L'uomo è stato arrestato e accusato di tentato omicidio mentre sua moglie ha dichiarato ai giornali locali di desiderare con tutta se stessa che il marito resti in carcere per tutta la vita. Non solo: ha anche confidato che le accuse che lui le muoveva erano totalmente infondate. Era infatti Stephen  a non poter procreare in quanto dei test medici ne avevano diagnosticati la sterilità. Ed era stato sempre lui a rifiutare ostinatamente di sottoporsi ai trattamenti di fertilità prescritti dei medici.

La vicenda ha avuto un tragico epilogo il 25 luglio, quando l'uomo dopo una discussione con la moglie è andato su tutte le furie ed ha deciso di punirla per una colpa che, oltre tutto, lei non aveva. Follia pura, dunque, che ha scatenato le reazioni di numerose organizzazioni per i diritti umani, fra le quali Equality Now, che si occupa di parità fra i generi. Naitore Nyamu – una delle responsabili dell'associazione – ha chiesto che il governo del Kenya pratichi d'ora in avanti una politica di ‘tolleranza zero' sulle violenze alle donne e alle bambine.