Niente barattolo di Nutella personalizzato per una bambina che si chiama Isis
Chiamarsi Isis di questi tempi può provocare spiacevoli inconvenienti: una bambina australiana, ad esempio, è stata protagonista di uno di questi, fortunatamente marginale e non grave. Stando a quanto rivela il Daily Telegraph una zia della piccola Isis qualche giorno fa ha cercato di regalare alla bambina una confezione personalizzata della crema spalmabile: ha così pensato che sarebbe stato carino approfittare della campagna promozionale della Ferrero che propone di scrivere il nome sul barattolo. Tuttavia, di fronte a quella parola, il sistema informatico che gestisce la stampa delle etichette si è bloccato automaticamente, rifiutando Isis come nome inappropriato.
La vicenda poteva finire lì: invece Heather Taylor, madre della bambina, ha pensato che valesse la pena farne oggetto di polemica. Ha quindi contestato la Ferrero su Facebook, poi ne ha parlato anche a diversi giornali australiani, ma ben presto la notizia ha fatto il giro del mondo. L'azienda italiana ha reagito ai più alti livelli, facendo chiamare la donna da uno dei suoi manager per motivare le ragioni quella censura, aggiungendo che per evitare imbarazzi è stata stilata una lista di nomi off limits (come Hitler o, appunto, Isis).
Heather Taylor non ha voluto sentore ragioni: "Sono arrabbiata perché si rende sporco il nome di mia figlia", ha detto, aggiungendo che la bambina era stata chiamata in quel modo ben prima che lo Stato Islamico compisse le sue stragi.