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New York: il sindaco Bill De Blasio alza gli stipendi ai dipendenti publici

Il primo cittadino della Grande Mela alza il salario minimo orario a 13,13 dollari per 18mila dipendenti pubblici. Ma l’obiettivo è quello di arrivare a 15 dollari entro la fine del mandato.
A cura di Davide Falcioni
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Quando nel novembre scorso Bill De Blasio venne eletto sindaco di New York le organizzazioni di sinistra di mezzo mondo esultarono: una delle città più importanti del pianeta aveva un primo cittadino dichiaratamente "comunista", per di più nella patria del capitalismo e della globalizzazione. Ebbene, De Blasio si appresta ad approvare un provvedimento che non potrà che far esultare i "proletari" newyorkesi: si tratta dell'estensione del cosiddetto "living wage", ovvero il salario di sussistenza, a 18mila lavoratori operanti nelle imprese che ricevono finanziamenti pubblici dal comune. Per questi dipendenti il salario minimo orario verrà innalzato a 13,13 dollari l’ora per chi non gode dell’assicurazione sanitaria e a 11,50 dollari per gli altri.

L'obiettivo del sindaco – come aveva spesso ripetuto in campagna elettorale – è quello di ridurre le disuguaglianze nella città e portare nel più breve tempo possibile il salario minimo di ogni cittadino a 13,30 dollari all'ora, per poi arrivare entro il 2019 a 15 dollari a ora, facendo in modo che la Grande Mela diventi la città più avanzata degli Stati Uniti sul fronte dei salari.

In questo senso il democratico De Blasio sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda di Obama, che a livello federale punta a incrementare i salari portandoli a un minimo di 10,10 dollari l'ora, accontentando le centinaia di migliaia di lavoratori che lamentano stipendi da fame. Il provvedimento, tuttavia, giace in Congresso ed è stato finora duramente ostacolato dai Repubblicani.

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